Archivio della Categoria 'Scoprire Volpiano'

Le campane, l’anima e la voce della nostra comunità

venerdì 25 Marzo 2016

 

IMG_2576                  IMG_2587

 

Il suono delle campane ha accompagnato da sempre i momenti lieti e tristi del singolo e della comunità, forte voce pubblica cristiana, che segnava le nascite, i battesimi, ma anche le morti, i funerali, l’agonia, il viatico, i matrimoni, l’Angelus, i Natali, le Pasque….
Mia madre racconta, in base ai suoi ricordi, che il suono delle campane era diverso, a seconda dell’annuncio che volevano trasmettere: ‘ l tripulin, segnalava la morte di un neonato, e questi annunci erano più frequenti di quanto si pensi negli anni 30 – 40, ora non si sentono più; poi c’era “la passa’” che annunciava la morte di un cristiano e persiste tutt’oggi. Le persone si “segnavano”, si facevano il segno di croce, affacciandosi alle finestre del centro, chiedendo: “Chi a l’è mortie?”. Un altro compito principale della campane era quello di suonare l’Angelus, tre volte al giorno: mattino, pomeriggio e vespro. In queste occasioni le persone si fermavano, ovunque fossero e recitavano l’Ave Maria, gli uomini con il cappello in mano.
Quando Don Claudio é arrivato a Volpiano, ci ha invitati a recitare un’Ave Maria alle ore 21 della sera, al suono delle campane: un modo per pregare insieme, tutta la famiglia riunita. Famiglia: luogo di accoglienza, di pace, di ritrovo, di condivisione, di Amore, un bel modo per raccontarci la giornata trascorsa.
Ben diverso era, ed é, il tocco delle campane che suonano a festa per annunciare la Pasqua: squarciando il silenzio dei giorni precedenti, annunciano con gioia l’incontro dei credenti con Cristo risorto.
Anche a Natale il suono é festoso, l’annuncio che portano é contagioso: é nato il Salvatore, pastori accorrete! Gente tutta, accogliete l’annuncio! Angeli contemplate la Gloria di Gesù!
Nella civiltà contadina le campane hanno sempre avuto il compito di suonare all’arrivo dei temporali e della grandine, nella speranza di allontanare questi fenomeni funesti e salvare il raccolto. Si suonavano anche in caso di pericolo, di peste, di incendio, per radunare la popolazione, o per invocare solidarietà, donando a chi le ascoltava un senso di appartenenza, di unità.
Ai fini civili, le campane sono state utilizzate per segnalare le ore, a volte le mezz’ore, l’entrata e l’uscita dei ragazzi a scuola, gli annunci importanti comunitari.
Le campane, come la chiesa, l’altare, il calice, venivano consacrate con l’olio santo, con un rito pontificale, che solo il Vescovo poteva eseguire.
Sulle campane venivano scritte frasi propiziatorie, se ne sono trovate diverse: “Lodo il Vero Dio, chiamo il popolo, riunisco il clero, intercedo per i defunti, scaccio la peste, adorno le feste”; su altre frasi tipo” Preghiamo per i defunti”; “Fuggiamo la peste”. E’ da appurare quello che c’é scritto sulle nostre cinque campane.
Per ora sappiamo che necessitano con urgenza di un intervento di manutenzione e di messa in sicurezza. E’ stata contattata la Ditta, tuttora esistente, che le aveva prodotte nel 1893, per conoscere i lavori da eseguire, ed é stato formulato un progetto. Non si tratta di cifre impossibili: il costo dovrebbe aggirarsi sui 63.000 euro, cifra che é stata raggiunta con il contributo e la generosità di molti.
Questa mattina sono state rimosse per prestare loro le cure necessarie, la dovuta pulitura e la sostituzione per altre. Occasione propizia quella pasquale, quando il silenzio scende mesto sull’intero paese e nei nostri cuori, nei tre giorni che precedono la Risurrezione di Cristo per poi esplodere in tutta la loro gioia il giorno di Pasqua.
Formulerei un augurio di speranza per tutti noi, un forte desiderio : che le campane del nostro campanile non smettano mai di suonare e porgerei un grazie doveroso alle vecchie campane, rimosse proprio questa mattina, dopo 120 anni di onorato servizio, protagoniste indiscusse della nostra vita quotidiana, protettrici della comunità, affinché esse continuino a vegliare su di noi, anche dopo la loro rimozione, solo da una prospettiva diversa……

“E’una bella cosa ascoltare il suono delle campane che cantano la
gloria del Signore da parte di tutte le creature. E poi ciascuno di noi
porta in sé una campana molto sensibile: questa campana si chiama
cuore. Questo cuore suona, suona e mi auguro sempre che il vostro
cuore suoni sempre delle belle melodie; melodie di riconoscenza, di
ringraziamento a Dio e di lode al Signore e che superi sempre le
melodie cattive di odio, di violenza e di tutto ciò che produce il male nel
mondo”.
(Giovanni Paolo II, parrocchia Santa Maria del Rosario di Roma”)

Buona Pasqua a tutti!

 

Franca Furbatto

CAMMINATE A “Km Zero”

lunedì 30 Novembre 2015

Si apre a Parigi la conferenza sul clima. I  “grandi” del mondo decideranno il da farsi per continuare a sopravvivere,  noi ma soprattutto i nostri figli e nipoti.

E intanto, nel nostro piccolo, cosa possiamo fare?

Gli “Amici camminatori dell’Unitre” percorrono decine di kilometri tutte le settimane, a KM.ZERO.

Non è un gioco di parole ma un dato di fatto: non usiamo auto che inquinano, non consumiamo corrente elettrica come nelle palestre, ci manteniamo in forma.

Nella foto non si vedono ma con noi si aggregano anche i nostri amici a quattro zampe che manifestano tutta la loro felicità lanciandosi nei sentieri come missili.

Daniela Boscarato

 

 

12301628_1040009882733480_6442117492932418446_n

Cappella San Grato – Volpiano

martedì 22 Settembre 2015

CAPPELLA SAN GRATO 2015 – VOLPIANO

foto(4)

Non tutti sanno che Mattia sostituì Giuda Iscariota, dopo la morte di Gesù, diventando così il tredicesimo apostolo. Non venne nominato per doti o meriti particolari, la sua scelta fu ristretta, dall’allora comunità cristiana a due nominativi: Giuseppe detto Barsabba e Mattia.
Dopo l’Ascensione al cielo di Gesù risorto, la prima comunità cristiana formata da circa centoventi persone si pose il problema, sollevato da Pietro durante una riunione, di individuare, come suggerivano le scritture un tredicesimo apostolo. I requisiti richiesti erano quelli di aver vissuto con Gesù e i discepoli, sin dal suo Battesimo, sulle rive del Giordano, essere parte della comunità, aver condiviso tutte le tappe della vita di Gesù fino alla sua morte e resurrezione.
Conosciamo dagli Atti degli Apostoli (1, 21) la preghiera rivolta a Dio per guidare la scelta del nuovo apostolo tra i due nominativi prescelti:
«Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostra quale di questi due tu hai scelto per prendere il posto in questo ministero e apostolato, che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto che gli spettava». Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.”
E la sorte indicò Mattia. Fu Dio a volerlo.
Poi la Bibbia non ci racconta più nulla di Lui, anche le vecchie tradizioni popolari, che tanto hanno narrato su altri apostoli, tacciono. Mattia, il cui nome in ebraico significa “dono di Dio” é stato con Gesù dalla prima ora, non per chiamata come Pietro e altri, ma per scelta personale, secondo il disegno di Dio, per essere testimone della vita di Gesù nel mondo. Sarà testimone perché c’era: ha assistito a tutti gli avvenimenti importanti della vita di Gesù, ha vissuto con Lui, l’ha seguito fino alla morte e resurrezione. Dopo la Pentecoste inizia a predicare , secondo Niceforo, dalla Giudea si spinge in Etiopia e lì sarebbe morto crocifisso; altri dicono che abbia diffuso il Vangelo tra i barbari in Etiopia fino alla foce del fiume Isso, per poi morire a Sebastopoli dove sarebbe stato sepolto vicino al Tempio del Sole. Per altri ancora é morto lapidato a Gerusalemme dagli ebrei e quindi decapitato. Non esiste una documentazione storica certa, ma molti concordano nel dirlo martire. La tradizione ce lo tramanda come un uomo anziano che regge un’ascia, simbolo del martirio. Le sue reliquie si troverebbero a Roma, in Santa Maria Maggiore portate da Santa Elena, madre di Costantino. Ma anche qui ci sono dei pareri discordi che affermano che le reliquie apparterebbero a San Mattia martire, vescovo di Gerusalemme, intorno all’anno 120 d.C.
Vi ho parlato di Mattia perché ho ritrovato la sua immagine nella schiera degli apostoli dipinti nella cappella di San Grato a Volpiano, nel nostro paese. Sul fondo della cappella é affrescata la scena dell’Assunzione al cielo della Vergine Maria, che regge il figlioletto, sulla destra e sulla sinistra sono dipinti gli apostoli, accompagnati dalla loro simbologia: il bue, l’aquila, il leone… e sulla sinistra c’é anche Mattia che regge sulle spalle un’ascia. Chissà se fu la committenza, non identificata, che volle questa raffigurazione o fu una giusta interpretazione del pittore, tenuto conto che si tratta dell’Assunzione al cielo di Maria, post mortem di Gesù e che quindi Giuda non c’era più, ma Mattia era presente, discreto e fedele testimone.
Sulla destra entrando, quasi ai piedi della Madonna c’é l’immagine di San Grato, al quale la Cappella é dedicata, vestito da vescovo, accanto al pozzo, dove secondo la tradizione avrebbe ritrovato la testa di San Giovanni Battista, che regge su un braccio.
Le notizie storiche fondate, dicono che s. Grato era un sacerdote che collaborava con Eustasio, primo vescovo di Aosta, da taluni ritenuto santo; ambedue erano di origine greca come fa intendere il nome del vescovo, probabilmente il più anziano dei due Eustasio, chiamò presso di sé il più giovane Grato.
Si ritiene che ambedue abbiano ricevuto successivamente, educazione e formazione ecclesiastica, nel celebre cenobio fondato da s. Eusebio da Vercelli († 371), il grande vescovo che al ritorno dall’esilio in Oriente, impostagli dall’imperatore Costanzo, volle trapiantare nella sua diocesi il monachesimo.
In un anno imprecisato, ma certamente dopo il 451, anno in cui Grato partecipò al Concilio di Milano, in vece di Eustasio, a seguito della morte di quest’ultimo, Grato gli successe alla guida della giovane diocesi valdostana di Aosta, divenendone il secondo vescovo. Non si conosce l’anno della sua morte, ma il giorno della sua sepoltura il sette settembre, giorno in cui viene celebrata la sua festa.
Domenica ho assistito alla messa, celebrata da Don Claudio e Don Valerio, presso la tensostruttura adiacente alla chiesetta di San Grato e ho avuto modo di ammirare la Cappella. Grazie pertanto a tutti coloro che con impegno e sacrifici si occupano della stessa, mantenendola linda e accogliente e permettendo così a tutti noi di visitarla e assistere alle funzioni in occasione della festa sempre attesa e sentita.

Franca 1 settembre 2015

Corso di comunicazione efficace – Unitre Volpiano

sabato 7 Febbraio 2015

 

“La scrittura creativa nasce dall’applicazione della potenzialità creativa, presente in forme diverse, in tutte le persone e che consente di elaborare soluzioni nuove, inedite, originali, tratte dai vari contesti di vita, nella scrittura. E’ la fissazione di un significato, di un ricordo, di un’esperienza di vita, in una forma durevole. E’ una rappresentazione grafica della lingua parlata. E’ il mezzo più efficace, assieme alla fotografia, per la conservazione e la trasmissione della memoria.”

Come già annunciato stiamo raccogliendo adesioni per la partecipazione ad un corso di scrittura creativa, organizzato dall’Unitre – Volpiano, tenuto dal dott. Giordana Franco, giornalista, docente universitario della comunicazione allo IULM di  Milano, nel mese di marzo le date sono il 5 il 12 il 19 il 26,  ogni settimana, il giorno fissato é il giovedì dalle 15,30 alle 17, sono previsti quattro incontri, due sull’argomento “Parlare in pubblico” e due su “La scrittura creativa”.

Per ulteriori informazioni e adesioni rivolgersi a Margherita Bigano o a Franca Furbatto.

 

Franca Furbatto

Cappella Santa Caterina – Volpiano

domenica 18 Gennaio 2015

La cappella di Santa Caterina si trova sulla strada che va a Lombardore. Nel 1699 Monsignor De Soyrier, durante la sua visita pastorale, parla della cappella come dedicata non solo a Santa Caterina, come risultava già nel 1585, ma anche a Sant’Antonio ,questa precisazione é contenuta solo in questa visita, non verrà più riportata , ne’ in quelle precedenti, nè nelle visite successive. Era presente un solo altare in laterizio, appoggiato alla parete, con la croce, i candelabri e tutte le altre suppellettili per il decoro dell’altare. La cappella non possedeva nè beni, nè oneri e la messa si celebrava solo una volta l’anno, in occasione della festa di Sant’Antonio e talvolta per la festa di Santa Caterina. Nella visita del 1729 nella relazione di Don Bongino Domenico per il vescovo De Nicola, risulta che nella pala d’altare della cappella  sia raffigurata Santa Caterina d’Alessandria con Sant’Antonio da Padova e la Beata Vergine Maria, testimonianza del periodo in cui la cappella era dedicata ad entrambi i santi. La cappella é descritta con il suo uscio, cinque finestre e un porticato, sostenuto da due piloni. L’edificio é della comunità ed ha reddito da colletta, gestita da due rettori, come tutte le cappelle di Volpiano. Nel 1751 Monsignor De Villa descrive la cappella con l’altare appoggiato alla parete, senza la tavola e la pietra consacrata, ma con un’icona antica scolorita della Santa titolare dell’altare, davanti alla quale era collocata la mensa dell’altare dipinta. la chiesa era provvista degli ornamenti e del materiale per le messe. Nel 1777 Monsignor Pochettini descrive la cappella con volta imbiancata, pavimento in mattoni, altare in laterizio dedicato a Santa Caterina Vergine e martire, con un’immagine sgraziata e lacerata. La cappella possedeva anche qualche albero di buona qualità, affittato annualmente. Ne venne decretata l’interdizione finché non fosse stata messa a posto, rinnovata l’immagine della Santa, provvista degli arredi necessari e istituita una “tabella secretarum”, necessaria per officiare. Occorreva inoltre provvedere a mettere le grate alle finestre per evitare l’accesso degli uccelli. Di lì in avanti non si fa riferimento, nelle visite pastorali successive a nuove notizie relative alla cappella. E così si arriva ai giorni nostri. Si é a conoscenza di una ristrutturazione avvenuta vent’anni fa, ma non si forniscono particolari. La cappella si presenta oggi con un arco soretto da due pilastri e due archetti ai lati. In alto sulla facciata color rosa salmone sono state applicate le lettere ” S . C” , Santa Caterina. L’interno ci mostra un piccolo ambiente con pareti dipinte di rosa e la volta di azzurro cielo, la decoarazione presenta dei semipilastri dipinti di azzurro agli angoli dell’aula e a metà delle pareti laterali degli stucchi bianchi. L’altare addossato alla parete é in laterizio, a tre gradini e dipinto di rosa, al centro c’é una teca lignea con la statua di Santa Caterina d’Alessandria  di recente fattura. La santa regge  un libro nella mano sinistra , mentre sulla destra sono raffigurati una  palma e una ruota dentata simboli del martirio. Nella chiesa ci sono altre statue religiose e stampe, una via crucis recente e un ex voto raffigurante la Vergine Maria in alto, a metà affresco Santa Caterina e Sant’Antonio con il bambino e San Rocco, in basso a sinistra la nostra cappella vista lateralmente , mentre sulla destra c’é un toro e una mucca, e una scritta ” I fedeli del borgo Santa Catarina 1901″.  E questo é il resoconto delle visite pastorali riguardanti la cappella , tratto dalla tesi di Valentina Arrigo.

Santa Caterina d’Alessandria é venerata come vergine e martire, sia dalla chiesa cattolica che da quella ortodossa. La sua nascita avvenne intorno al 287 d.C. ad Alessandria d’Egitto. Della sua vita si sa poco ed é difficile distinguere tra realtà storica e leggenda popolare. Secondo la tradizione Caterina era una bella ragazza egiziana, istruita nelle arti liberali, per altri, figlia di re. Nel 305 furono indetti ad Alessandria solenni festeggiamenti in onore di Massimino Daia, nominato imperatore romano per l’oriente. Caterina che si era convertita nel frattempo al cristianesimo, si rifiutò di fare sacrifici all’imperatore e di adorare gli dei romani, proclamando di riconoscere solo Gesù Cristo, come salvatore dell’umanità. L’imperatore colpito dalla sua bellezza, convocò un gruppo di studiosi per convincerla a convertirsi. Caterina parlò con i saggi convincendoli a convertirsi a loro volta al cristianesimo, e questo avvenne. L’imperatore condannò allora i saggi e Caterina a morte, tramite tortura su di una ruota dentata. Lo strumento di tortura si ruppe e Caterina così fu decapitata. Secondo la leggenda il corpo di Caterina fu portato dagli angeli sul monte Sinai, dove nel VI secolo, ad opera di Giustiniano ,sorse un monastero che porta il suo nome. La sua festa ricorre il 25 novembre ed é la protettrice della moderna giurisprudenza, e dell’Università di Siena e di Padova.

Santa Caterina - Volpiano    Interno  SC    Interno SC  1 Santa Caterina

 

Franca Furbatto

Presepe presso Cappella San Giovanni – Volpiano

lunedì 12 Gennaio 2015

” Ho sempre pensato – e forse é un azzardo – che il mistero dell’Incarnazione sia più grande di quello della Resurrezione.

Pertché un Dio che si fa bambino …..e poi ragazzo… e poi uomo, quando muore non può che risorgere.”

(Edith Stein)

 

DSCN9731       DSCN9735      DSCN9733

Cappella San Giovanni – Volpiano

Presepe 2014

 

Franca

 

 

 

 

Presepe presso Cappella Santa Caterina – Volpiano

sabato 10 Gennaio 2015

Vestirsi

L’apparire oggi é fondamentale, bisogna per forza essere alla moda. Quanta importanza ha per noi l’abbigliamento, i capi firmati, la cura del nostro corpo?

Gesù ci dice: ” Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano, non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.”

Presepe 2014

Presepe 2014

DSCN9725         DSCN9728

Cappella Santa Caterina – Volpiano

 

Franca

Presepe presso Cappella Madonna delle Vigne – Volpiano

venerdì 9 Gennaio 2015

Nutrirsi

Le nostre tavole sono sempre più ricche, colme di ogni ben di Dio: dagli antipasti al dolce, frutta esotica, dolci coreografici. Molto cibo viene sprecato e buttato via.

Sappiamo riconoscere oggi qual é il vero cibo?

Gesù ci dice: “Io sono il pane di vita, chi mangia di questo pane, vivrà in eterno”

DSCN9738     DSCN9742       DSCN9741

Cappella Madonna delle Vigne – Volpiano

Presepe 2014

 

Franca

 

Presepe presso cappella San Grato

giovedì 8 Gennaio 2015

Tempo libero

Il nostro tempo libero é pieno di attività, impegni, svaghi, divertimenti, tutto per stordirci e cercare di evitare di affrontare in silenzio i tanti interrogativi che ci poniamo e a cui vorremmo trovare risposta. In tutto questo affanno, riusciamo a cogliere il vero significato del Natale e a sentire l’annuncio di questa nascita speciale? Riusciamo a trovare il tempo per pensare a Lui, raccogliendoci in preghiera? Riusciamo a fare chiarezza nel nostro cuore?

Gesù ci dice: ” Se due o più di Voi si riunisce in mio nome, io sono in mezzo a loro”

 

  DSCN9714        DSCN9721         DSCN9717

Cappella San Grato – Volpiano      Presepe 2014

 

Franca

 

 

 

 

Presepe presso Madonna delle Grazie

mercoledì 7 Gennaio 2015

Lavorare

Viviamo strani giorni, il disagio, la confusione, sopraffatti dai mille impegni , dal fare, dal produrre, dall’accumulare…. Quale posto occupa nelle nostre vite il lavoro?

Gesù ha detto ai pescatori:” Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”. E subito, lasciate le reti, lo seguirono.

Presepe 2014

Presepe 2014

 DSCN9712            DSCN9713

Cappella Madonna delle Grazie – Volpiano

 

 

Franca