Archivio della Categoria 'Scoprire Volpiano'

scoprire Volpiano 8 (e penultima) puntata: ‘n po’ ‘d sussì, ‘n po’ ‘d lu là

sabato 12 Marzo 2011

siamo alla penultima puntata, delle madonnine della scors apuntata ce ne sono ancora due da indovinare, intanto eccovi le nuove foto

foto 22

foto 23

foto 24

la prima foto è un particolare che sitrova in due posti, valgono tutti e due ma se li trovate entrambi invece di 3 punti vale 5!

le altre 2 foto valgono 2 e 3 punti rispettivamente

alla prossima!

scoprire Volpiano 6 puntata: porte e finestre e…

venerdì 25 Febbraio 2011

torniamo nel concentrico così è più facile, ma vorrei più entusiasmo :-), non solo Daniela B. e Margherita!

Franca dove sei?

eccovi le foto, questa volta due punti ognuna (le foto non “scoperte” della scorsa settimana salgono a 4 punti ognuna)

una finestrella 2 punti

una finestrella 2 punti

foto 18 altri 2 punti

questo vale 2 punt anche lui

e eccovi la classifica

Daniela B. 15 punti

Margherita 8 punti

Piera 5 punti

Severina 3 punti

buon gioco!!!!!!

scoprire Volpiano 5 puntata: sculture

martedì 15 Febbraio 2011

Visto che siete troppo brave (ma possono giocare anche i signori uomini, coraggio!) andiamo un po’ più sul difficile.

Qquesta volta siamo fuori, decisamente fuori, dal concentrico. Oggi piove ma potete fare una bella passeggiata appena smette, camminare fa bene alla salute!

Due delle foto sono verso ovest, una invece è verso nord (eccovi un “aiutino”)

che belle le meridiane!

che belle le meridiane!

ecco proprio una statua

ecco proprio una statua

non è il leone dell'anno scorso!

non è il leone dell'anno scorso!

allora occhi aperti!

Ccoraggio, anche chi non ha ancora partecipato può cominciare, ci saranno premi per tutti e ricordate ci sono 2 punti per ogni informazione: chi ha fatto il portone di via Umberto I? chi ha dipinto i numeri nuovi? perchè la data 1947? cosa rappresenta la statua?

vogliamo saperne di più!

intanto eccovi i punteggi

Daniela B. 12 punti

Piera 5 punti

Margherita 4 punti

Severina 3 punti

Buon gioco a tutti!

scoprire Volpiano 4 puntata: diamo i numeri

giovedì 10 Febbraio 2011

foto 10

foto 11

foto 12

scusate il ritardo!!

3 punti alla prima, 1 alla seconda (troppo facile!) e 2 alla terza

a presto!

scoprire Volpiano 3 puntata: sotto i tetti

lunedì 31 Gennaio 2011

sotto i tetti c’erano stanzette o solo piccoli solai dove si mettevano una volta come “isolanti” legna e louvaton,  i tetti sono stati fatti e rifatti ma in molte case sono rimaste le “finestrelle” che danno, secondo me, un aspetto più piacevole alle casse stesse, con le loro forme diverse

 foto 7

 foto 8

foto 9

punteggio 3 punti alla prima, 1 alla seconda e 2 alla terza

per ora

6 punti a Daniela B

3 ciascuna a Piera e Severina

aspetto notizie sulle varie foto per dare altri punti!

La nostra amica Maria

domenica 30 Gennaio 2011

I miei sono entrambi nati e cresciuti a Volpiano. Pur essendosi trasferiti dopo la guerra la nostra meta domenicale era appunto questo ridente paese perche’ qui vivevano i nonni e tutti i nostri parenti.

Ricordo un Natale del 1960, dopo le visite ai nostri cari, siamo passati a fare gli auguri ad una cara amica di mia mamma: Maria  FerreroVarsino , che allora aveva un negozio in via Carlo Botta, all’angolo, a fianco

delle vecchie scuole elementari. Mia mamma e Maria erano cresciute insieme, inseparabili,  avevano vissuto la loro infanzia, la giovinezza, la guerra, la ricerca del lavoro, avevano condiviso sentimenti, emozioni, preoccupazioni, dolori, lutti.

Poi la vita le aveva portato per strade diverse: mia mamma si era trasferita a Torino dopo la guerra con mio papa’, dopo aver perso la prima bambina nata e vissuta poche ore; Maria era stata segnata dalla morte prematura del marito, e  si era trovata da sola ad affrontare la vita con due bambini piccoli e senza l’aiuto di nessuno. Ma la loro amicizia e’ sempre  rimasta intatta e dura tuttora!!!

Ma ritorniamo a Maria: aveva iniziato a lavorare da bambina a Torino, poi a Brandizzo, in posti diversi; rimasta vedova aveva deciso di aprire negozio nel 1952, da sola, e l’ha tenuto fino al 1996 con l’aiuto della figlia Maria Teresa. Vendeva di tutto, aveva una licenza molto ampia: piatti, bicchieri, pentole, detersivi, prodotti per la pulizia, fiori di seta, giocattoli, articoli in plastica, tovaglie, veramente di tutto. Prima di lei c’era un barbiere che gestiva l’attivita’ con suo fratello.

Inizialmente si recava a Torino in treno per i rifornimenti e ritornava carica di borse, poi con grande volonta’ e coraggio prese la patente, acquisto’ un mezzo per potersi rifornire con celerita’ e piu’ comodamente.

Si occupava di tutto: rifornimenti, contabilita’, vendita, vetrine. E in piu’ cresceva i suoi figli con tutto l’amore possibile, anzi raddoppiato, visto che il loro papa’ non c’era piu’.

Stiamo parlando del 1960 quando le donne erano prettamente casalinghe, pochissime lavoravano fuori casa, la maggioranza si occupava della famiglia, altre lavoravano in fabbrica , ma poche erano imprenditrici di se’ stesse, sole, senza una figura maschile alle spalle.

Maria fu imprenditrice, per scelta forse; costretta dagli eventi: era l’unico modo per lavorare e occuparsi della sua famiglia da vicino, abitavano nel locale adiacente al negozio, per cui erano sempre aperti e a disposizione e Maria poteva seguire da vicino i suoi ragazzi. Erano inoltre gli anni della crescita economica e fortunatamente, con tanti sacrifici ,l’attivita’ si sviluppo’ tanto da poter assicurare un po’ di tranquillita’ alla sua famiglia.

Spesso passavamo a salutarla ed era sempre una festa, perche’ Maria e’ sempre stata, a dispetto dei tanti dolori che la vita le ha riservato, una donna allegra, fortissima e generosa.

Ma torniamo a quel Natale del ‘ 60: dovete immaginarVi un negozio pieno di articoli da regalo e giocattoli di ogni sorta. Appena entrate, dopo i saluti, mentre mia mamma e Maria se la contavano, io e mia sorella guardavano con ammirazione e desiderio le splendide attrazioni. Tra tutti fui colpita da una macchina da scrivere, rossa con i tasti neri e il carrello movibile: amore a prima vista ! Mai comunque avrei osato chiedere di acquistare qualcosa in un qualsiasi negozio, e tanto meno da Maria: non era educato! Ma Lei , nonostante le chiacchere, vide il lampo nei miei occhi e subito generosamente mi offri’ quel giocattolo. Io fui colpita dal gesto, che ancora ricordo con affetto, guardai mia mamma per vedere se era d’accordo e poi accettai, ricambiando con un forte abbraccio Maria. Era il suo regalo di Natale per noi.

Avevo 7 anni, misi la macchina da scrivere sotto l’albero e solo il giorno dopo la scartai. Giocai tantissimo con quella macchina da scrivere e so che ancora parecchi  anni fa Cristina, mia figlia, si divertiva con le sue amiche a giocare alla segretaria.

Ricordo con affetto quei momenti,  durante le visite che regolarmente facciamo  con mia mamma alla nostra cara amica. Quarantaquattro anni di attivita’ sono veramente tanti e tante sono sicuramente le persone  che sono passate da quel negozio e hanno incontrato il suo sorriso e condiviso con Lei emozioni e confidenze.

Grazie Maria per la tua forza, il tuo coraggio, la tua allegria!

Franca.

Scoprire Volpiano: ritorna il gioco! Portoni e portini

lunedì 17 Gennaio 2011

Cominciamo il gioco di cui avevo parlato, scoprire Volpiano.

Per chi non lo ha seguito nel 2010 ripetiamo le regole del gioco:
ogni settimana pubblicherò 2 o 3 foto di “particolari” scattate nelle strade di Volpiano invitandovi a riconoscere il luogo dove sono state scattate.
A seconda della difficoltà si attribuiranno 1, 2 o 3 punti per ogni riconoscimento (ogni volta dichiarerò che punteggio verrà attribuito ad ogni foto). Le foto saranno raggruppate per tema e saranno possibilmente in luoghi non troppo vicini (possibilmente non nella stessa strada). Se un particolare non viene individuato nella prima settimana la settimana successiva vale un punto in più.

Alla fine del gioco saranno distribuiti premi, a chi ha più punti, a chi ha partecipato di più, ecc.

I punti vanno a chi prima risponde ma ci sono anche 2 punti aggiuntivi per chi fornisce informazioni sui luoghi fotografati (luoghi o persone che li abitavano o che li hanno costruiti) questi punti si possono guadagnare anche aggiungendo commenti dopo che i particolari sono stati riconosciuti (i premi non sono stati ancora stabiliti ma sicuramente ci saranno, quelli dell’anno scorso sono quasi tutti ancora da distribuire, ma li ho qui, in un sacchetto e prometto che li distribuirò al più presto :-()

Cominciamo??

Cominciamo anche quest’anno con portini e portoni, una cosa facile

eccovi il primo portoncino

eccovi il primo portoncino

questo è un portone facilissimo!

questo è un portone facilissimo!

ecco un altro portoncino

ecco un altro portoncino

Buona caccia, occhi aperti e attenzione!

P.S. per i punti:
1 punto per la foto 2
2 punti per la 3
3 punti per la 1 (anche se sono tutti facili, ma ci vuole un incoraggiamento!)

ricominciamooooo???

mercoledì 12 Gennaio 2011

ciao a tutti

eccovi la mia proposta: ricominciare il gioco dell’anno scorso, alla scoperta di Volpiano

io vi propongo ogni settimana, per 2 o 3 mesi, qualche foto di “particolari” volpianesi e voi cercate di riconoscere dove sono

vi va l’idea? se vi va cominciamo settimana ventura

Pasticceria Maria Sosso e Giuditta – anni 30

martedì 11 Gennaio 2011

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Proseguiamo con la saga dei personaggi d’altri tempi: vi presento Maria Sosso e la sua socia, in affari: Giuditta! Le nostre imprenditrici provenivano da Settimo e gestivano un negozio di pasticceria, drogheria negli anni 30 in Volpiano. Il locale, in affitto, prima si trovava nei pressi dell’attuale pasticceria “Papillon”, poi le Sosso (chiamamole cosi’, anche se non so il cognome di Giuditta, si spostarono al Castello).  Il negozio era fornitissimo: farina,pasta,riso,caffe’,biscotti, pasticcini,  dolci, pane, caramelle, pastiglie, ogni ben di Dio. Mia mamma si recava a comprare lo zucchero con il sacchetto di stoffa  che ne poteva contenere 2 chili, e poi pasta, riso, c’era di tutto, salvo frutta e verdura.

C’erano dei  piccoli sacchetti che contenevano 6 pastiglie colorate e una caramella, per la gioia dei bimbi, che mia madre ben ricorda. La pasticceria era di alta qualità, sempre freschissima. I genitori di Maria facevano i panettieri a Settimo e la figlia e Giuditta, la sua amica, avevano imparato da loro. Vivevano nella casa annessa all’attività ed erano molto conosciute. Le scuole  elementari si trovavano poco prima e tutti i bambini prima di andare a scuola passavano per la merendina ancora negli anni 50.

Maria era una bella signorina, elegante, con vestiti di buona fattura, i capelli raccolti e i modi signorili, sempre con grembiulini in pizzo. Si occupava principalmente della clientela  con  gentilezza

e  cortesia.  Mia mamma ricorda che quando entrava nel negozio, si immergeva in un’atmosfera magica: profumi e colori facevano da contorno alle prelibatezze proposte. Maria accoglieva quella bambina di allora con un cortese saluto: ” Cosa tn cunte d’ bel Giuseppina, ‘ncheui?” (sicuramente ho fatto errori, perche’ non so scrivere il piemontese, ma la frase andava detta cosi’.)

Giuditta invece, anch’essa signorina, era un personaggio robusto, forte, con  lineamenti rudi, si occupava principalmente del forno e data la forza spostava sacchi di farina, caffe’…faceva i lavori piu’ duri.

Pero’ l’intesa era perfetta tra le due titolari e il servizio alla clientela era perfetto. Gestirono la loro attivita’ per tanti anni, finche’ si ritirarono a Settimo per la vecchiaia, dopo aver ceduto l’attivita’.

Se chiudete gli occhi potrete entrare con me in quella pasticceria anni 30 : al suono del campanello all’ingresso, mentre state guardando  le paste di meliga, i torcetti appena sfornati sul bancone, tra il profumo delle nocciole

e del caffe’, in un pomeriggio d’autunno, Vi sentirete dire ancora: “Cosa tn cunte dl bel ….Franca, Margherita, Anna?”  Che bei ricordi!!!!

Franca.

“Prego Signorino, potrebbe darmi una mano?”

lunedì 3 Gennaio 2011

Certo non avete conosciuto la Chin – Monfrata, anche se siete di Volpiano, questo perche’ e’ mancata da tanti anni, ma negli anni 30, quando mia mamma era bambina, era un personaggio molto conosciuto in paese.

Girava di casa in casa con la sua cassetta carica di ogni genere per la casa: filo,nastri,elastici,bottoni,tela,aghi,ferri,forbici,uova, parecchi articoli di merceria, ma anche alimentari, accompagnati sotto le feste da mandarini e dolcetti di zucchero. Mia mamma raccontava che era una festa quando arrivava, portava le notizie di casa in casa, e mentre la mia bisnonna la faceva accomodare in casa per rifocillarsi e riposarsi qualche minuto, la Chin (penso Francesca, Monfrata, non so perche’) illustrava alle bambine curiose: mia mamma e sua sorella, le novità del mercato. Mia mamma racconta che era tenerissima, raccoglieva le uova di casa in casa e poi le andava a vendere a Torino, dove si riforniva di tutto l’occorrente che le clienti ordinavano. Sempre mia mamma racconta che quando la Chin era alla stazione aveva difficolta’ a caricare la pesante cesta sul treno, e allora rispettosa,con belle maniere, abituata al garbo dei torinesi, rivolgendosi a qualche giovanotto forte che saliva con Lei sul treno diceva:” Prego, Signorino, mi puo’ aiutare a caricare la cesta?”.

Non vi dico le risa trattenute, dalle bambine sentendo quell’invito cosi’ garbato, ma nello stesso tempo  cosi’ diverso, per loro che abitavano in Volpiano e non avevano avuto grandi occasioni per frequentare la città.

La Chin era vedova allora, o comunque sola,  con due bambini da sfamare e faceva tutto quello che poteva per mantenerli e vivere, non avendo nessuno che si occupava di loro.

Mia mamma racconta inoltre che vendeva anche il caffe’, lo tostava sul momento, con una macchina a manovella ed abitava in una casa in  Via Lamarmora, quella traversa che da Via Circonvallazione porta in Via Roma, e che sbuca all’ospedale. I suoi figli poi crebbero e si fecero le loro famiglie, lei poi mori’.

Se qualcuno avesse qualche aneddoto a riguardo, ben venga. Mi piacerebbe fare una carrelata di personaggi vissuti a Volpiano, non particolarmente famosi, gente comune che hanno vissuto, lavorato, sofferto, amato e che senza riflettori, senza platee, hanno percorso le vie del nostro paese, abitato case, frequentato luoghi,  che ancora oggi noi viviamo. Questo grazie al contributo prezioso di mia madre e Vostro, se vorrete darmi delle indicazioni o suggerimenti.

Anche loro attraverso i nostri ricordi hanno scritto la storia del nostro Volpiano, a volte senza neanche essere originari dello stesso.  A loro va  il merito di aver vissuto con onesta’, con fierezza anche tra mille difficolta’ ed essere riusciti a soppravvivere.

Franca.

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