Archivio della Categoria 'Considerazioni'

Voleva solo lavorare, é morta per stalking 129 anni fa.

domenica 25 Gennaio 2015

Italia Donati

Italia Donati – maestra

Mi é capitato per caso di imbattermi in questa triste storia, che vi voglio raccontare.

E’ la storia di Italia Donati (1863 – 1886), una ragazza toscana, nata a Cintolese, che avendo dimostrato una spiccata attitudine allo studio, fu indirizzata alla scuola Normale per maestri, dal padre, commerciante di spazzole. Dopo il superamento del ciclo di studi, al secondo tentativo passò l’esame di abilitazione e fu destinata a Porciano, nella campagna pistoiese. Da subito fu oggetto di pressioni ed avances marcate da parte del sindaco del paese e fu costretta ad abitare in un locale accanto alla dimora del primo cittadino. Nonostante le avances pressanti, riuscì a respingere gli attacchi e a porre un secco rifiuto. Alimentate dall’orgoglio ferito, il sindaco e alcune persone a lui vicine, misero in giro voci sulla scarsa moralità della giovane, fino a diffondere la notizia di un presunto aborto. A seguito di lettera anonima al magistrato di Pistoia, il sindaco fu costretto a dimettersi, e sebbene la Donati smentisse energicamente e si fosse trasferita nel frattempo in un ‘altra abitazione, le voci continuavano, attribuendole una relazione con il nuovo proprietario, accusandola di essere nuovamente incinta. A seguito di un’inchiesta, fu trasferita in una frazione , ma la popolazione le intimò di non presentarsi, perchè non accettavano “i rifiuti del paese vicino”. La ragazza profondamente segnata e depressa, lontano da casa, senza l’aiuto di nessuno cadde in uno sconforto totale che la portò ad un gesto sconsiderato: si suicidò in un deposito di acqua di un mulino il primo giugno  1886. Prima di morire lasciò una lettera a suo fratello, affinchè fosse fatta completa luce sulla sua innocenza e riabilitato l’onore della famiglia. Questo il testo: «Io sono innocentissima di tutte le cose fattemi […] A te, unico fratello, a te mi raccomando con tutto il cuore, e a mani giunte, di far quello che occorrerà per far risorgere l’onor mio. Non ti spaventi la mia morte, ma ti tranquillizzi pensando che con quella ritorna l’onore della nostra famiglia. Sono vittima dell’infame pubblico e non cesserò di essere perseguita che con la morte. Prendi il mio corpo cadavere, e dietro sezione e visita medico-sanitaria fai luce a questo mistero. Sia la mia innocenza giustificata.”  Predispose inoltre che al suo funerale partecipassero solo bambini e bambine, compresi i suoi scolari. Fu sepolta nel paese tanto odiato di Porciano. Di lì a poco però il suo corpo fu traslato e condotto nel suo paese d’origine, dove fu sepolto a seguito di una sottoscrizione popoare. Il trasferimento del feretro fu accompagnato da ventimila persone, provenineti dai paesi vicini, per dimostrare la loro vicinanza ad Italia, pur nel suo estremo viaggio terreno. L’eco della vicenda si ottenne grazie al contributo del Corriere della Sera, che diede profonda risonanza al dramma. Anche la scrittrice Matilde Serao si occupò della triste vicenda. Il caso portò alla luce la triste condizione di queste donne, profondamente emarginate, sole, lontane da casa, senza l’affetto di parenti e amici, vittime dei soprusi di certe Amministrazioni comunali, dalle quali dipendevano e dal pregiudizio della gente. Con la legge Casati, infatti la competenza sulle scuole elementari e sugli insegnanti era demandatia ai Comuni, che ne stabilivano il salario, ridotto a 1/3, in caso di maestre, costrette ad occuparsi di classi numerose, miste: a volte fino a 150 bambini, dipendenti anche nell’alloggio dalle Amministrazioni, che potevano favorirti o danneggiarti.

Si dovette aspettare fino al 1911 per ottenere che le scuole passassero sotto lo Stato. Si può dire che anche la triste vicenda della sventurata maestra, Italia Donati, contribuì a portare avanti la campagna per ottenere la giusta definizione delle competenze.

Nel 2003 Elena Gianini Belotti ha pubblicato il romanzo Prima della quiete, in cui racconta la storia di Italia Donati

 

Franca Furbatto

 

Cantagiro tutto italiano – Genova

sabato 24 Gennaio 2015

Gli autori di questa bella canzone dedicata a Genova, sono i” I TRilli”, un gruppo musicale nato nel 1973, riformatosi nel 2009. I componenti erano Giuseppe Deliperi (Pucci) e Giuseppe Zullo (Pippo). Il loro repertorio era fatto di canzoni in diaetto genovese e umoristiche, da cabaret. Nel 1984 parteciparono al festival di Sanremo con la canzone in italiano “Pomeriggio a Marrakech”, ma non raggiunsero le finali. Viene considerato il gruppo folk più popolare dei tempi moderni. Purtroppo nel 1997 viene a mancare improvvisamente Pucci a soli 55 anni, Pippo continua, da solo, la sua ricerca nella musica e nella tradizione ligure per altri dieci anni fino al 2007, quando anche lui ci lascia per un male incurabile, dopo aver tenuto concerti nel Sud America e in Giappone.

 

Franca

 

Cantagiro tutto italiano – Milano

venerdì 23 Gennaio 2015

 

Nel 1934 Giovanni D’Anzi, milanese, lavorava come pianista e cantante al Pavillon doré di Milano. La città continuava ad assorbire foza lavoro dalle zone rurali di varie regioni italiane, tra le quali quelle dell’Italia meridionale. Le richieste, di canzoni napoletane, durante i suoi spettacoli, erano sempre più frequenti. In una notte di ottobre decise di comporre ” O mia bela Madunina”, dedicandola alla Madonna che svetta sulla guglia maggiore del Duomo di Milano. Non fu scritta in perfetto milanese, infatti contiene alcuni italianismi, che non sono presenti nel dialetto milanese. Presenta anche alcuni toni ironici, ma assolutamente scritti in buona fede, senza malizia.

Il primo disegno della statua della Madonnina compare in un disegno nel 1521. Solo nel 1762 fu dato incarico a Francesco Croce di realizzare la guglia maggiore del duomo. In quella sede egli propose l’inserimento della statua di una Madonna, assunta in cielo dagli angeli. Vennero presentati tre progetti, fu scelto il terzo. L’opera fu realizzata da Giuseppe Perego, scultore, nel 1769, era composta da una controforma lignea, armata in rame e rivestita in ultimo da lastre dorate. E’ alta 4,16 metri  e ci sono volute 6750 lastre dorate per rivestirla. Fu piazzata sulla guglia nel 1774, il 30 ottobre, senza una particolare cerimonia. Nel 1939 fu coperta con un panno grigioverde, per evitare di essere facile bersaglio per i nemici, fu riscoperta il 6 maggio del 1945. Nel 2012 venne restaurata e riportata all’antico splendore.

 

Franca

Cantagiro tutto italiano – Romagna

giovedì 22 Gennaio 2015

Versione originale 1956 orchestra Secondo Casadei – Romagna mia

 

“Romagna mia” nasce nel 1954, ed ancora oggi é una delle canzoni più cantate dagli italiani. L’autore é Secondo Casadei, che si trova a Milano per le due incisioni annuali presso la “Voce del Padrone e Columbia”. Deve sostituire un collega che si é ammalato e come sempre ha due o tre brani di riserva, tra cui “Casetta mia”, questo valzer che da qualche tempo porta con sé. Lo esegue e l’allora direttore artistico Dino Olivieri apprezza il brano e suggerisce di intitolarlo “Romagna mia”, sapendo quanto Secondo é legato alla sua terra. Il brano parte in sordina, ma in breve é cantato da tutti e trasmesso sulle principali reti. L’arrivo poi del Jukebox completa il lancio. Tutti i turisti stranieri che soggiornano sulla riviera romagnola, prima di partire acquistano il disco da mettere in valigia e riportare a casa. Così il brano fa il giro del mondo.

Secondo Casadei nasce a Sant’Angelo di Gatteo (Fo) nel 1906 e per tradizione familiare dovrebbe fare il sarto, ma é attratto irresistibilmente dalla musica. Dopo qualche anno di violino, abbandona la scuola e si dedica alla sua passione la musica da ballo. Entra a sedici anni a far parte di un’orchestra, ma il suo sogno é quello di avere un’orchestra tutta sua. Il sogno si realizza nel 1928mettendo insieme un sestetto, nel quale introduce per la prima volta due nuovi strumenti: il saxofono e la batteria. Compone canzoni in dialetto, per essere più vicino alla gente. Il pubblico lo adora e la sua vena artistica é inesauribile. E’ l’unico che non si perde d’animo, quando nel dopoguerra, imperversa la musica americana. Negli anni ’50 entra a far parte dell’orchestra, il nipote Raoul che porta nuova linfa ed energia al complesso musicale. L’orchestra Secondo e Raoul Casadei continua a mietere successi, grazie alla loro bravura e simpatia: un mix esplosivo di vitalità. Suonano tutti i giorni dell’anno, percorrendo le balere e le sale da ballo dapprima romagnole e poi anche fuori regione, tranne il 2 novembre e il giorno di Pasqua. Le sue 1078 incisioni accompagnano ogni avvenimento significativo e la canzone Romagna mia é conosciuta ovunque. Le sue composizioni rispecchiano appieno quella freschezza ed originalità, che le rendono uniche nel loro genere e tanto amate dal pubblico,caratterizzando appieno la voglia di cantare e di ballare tipiche della Romagna.

 

Franca

Cantagiro tutto italiano – Napoli

martedì 20 Gennaio 2015

 

Da Torino ci spostiamo al sud e comincerei con Napoli, una delle città, se non la più rappresentativa della canzone italiana nel mondo. Santa Lucia luntana é una canzone del 1919, scritta da E.A. Mario, dedicata ai tantissimi emigranti napoletani che partivano dal porto di Napoli alla volta di terre lontane ( molte volte le Americhe). Le parole del brano sono riferite ai sentimenti che quegli uomini e donne provavano allontanandosi dalla terraferma, fissando il pittoresco panorama del borgo di Santa Lucia, ultimo scorcio della loro terra che riuscivano a vedere, sempre più piccolo all’orizzonte. La canzone divenne subito un successo popolare, ma fu molto importante anche da un punto di vista sociale, perché faceva emergere una piaga allora misconosciuta: la realtù dell’emigrazione. Tra il 1800 e i primi del 1900 furono milioni gli italiani che emigrarono verso altri paesi, molti erano napoletani e si imbarcavano dal molo di Napoli Umberto I. Non portavano molti bagagli con loro, le poche cose che possedevano, la loro cultura, la loro cucina, le loro tradizioni, le loro canzoni. Così all’estero conobbero un’altra Italia, che non era quella delle Antichità e dell’Arte, ma quella di gente semplice, con tanta voglia di vivere, che si adattava a tutto pur di sopravvivere, legata alla famiglia e alla loro Terra e che raccontava la loro storia proprio attraverso le canzoni.

Curiosità E.A.Mario é lo pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta, fu un paroliere e compositore napoletano, autore di numerose canzoni di seccesso. Non scriveva solo in napoletano, ma anche in italiano, una delle sue canzoni più famose fu “La leggenda del Piave”, la scrisse di getto nella notte del 23 giugno 1918, a seguito della vittoria dell’esercito italiano e divenne una sorta di “inno nazionale”.

 

Franca

Cantagiro tutto italiano

lunedì 19 Gennaio 2015

 

Visto che il festival della canzone italiana si avvicina, che ne dite di un giro sonoro tra le nostre meravigliose città italiane, attraverso le canzoni più rappresentative???

Naturalmente cominciamo da Torino: Ciau Turin, mi vado via, dedicato a tutti i torinesi lontani dalla loro città.

Ciau Turin” è una canzone del 1949 degli autori: Lampo (per il testo) e Carlo Alberto Prato (per la musica). Questa è la versione fatta da Gipo Farassino negli anni ’60 accompagnata con una serie di bellissime fotografie d’epoca, la maggior parte tratte da cartoline illustrate di inizio ’900. Dedicata a tutti coloro che sono lontani.

Carlo Alberto Prato (Susa 15/4/1909 – Torino 4/2/1949)– è stato un pianista, compositore e direttore d’orchestra. Occasionalmente è stato anche cantante. È entrato nella storia della musica leggera sia come scopritore di talenti (il Trio Lescano, Ernesto Bonino,il Duo Fasano) sia come compositore di canzoni di successo (C’è una casetta piccina, Quando la radio, Ciao Turin). Fu richiamato alle armi durante la seconda guerra mondiale.
Dopo l’8 settembre, si rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò e per questo fu deportato a Limburg. Tornato a casa fu colpito da un male incurabile, muore nel 1949: il suo ultimo successo è postumo, ed è la canzone Ciao Turin, cantata in piemontese che diventa un inno per gli emigranti ottenendo un successo strepitoso.

 

Franca Furbatto

Presepe presso Cappella San Giovanni – Volpiano

lunedì 12 Gennaio 2015

” Ho sempre pensato – e forse é un azzardo – che il mistero dell’Incarnazione sia più grande di quello della Resurrezione.

Pertché un Dio che si fa bambino …..e poi ragazzo… e poi uomo, quando muore non può che risorgere.”

(Edith Stein)

 

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Cappella San Giovanni – Volpiano

Presepe 2014

 

Franca

 

 

 

 

Presepe presso Cappella Santa Caterina – Volpiano

sabato 10 Gennaio 2015

Vestirsi

L’apparire oggi é fondamentale, bisogna per forza essere alla moda. Quanta importanza ha per noi l’abbigliamento, i capi firmati, la cura del nostro corpo?

Gesù ci dice: ” Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano, non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.”

Presepe 2014

Presepe 2014

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Cappella Santa Caterina – Volpiano

 

Franca

Presepe presso Cappella Madonna delle Vigne – Volpiano

venerdì 9 Gennaio 2015

Nutrirsi

Le nostre tavole sono sempre più ricche, colme di ogni ben di Dio: dagli antipasti al dolce, frutta esotica, dolci coreografici. Molto cibo viene sprecato e buttato via.

Sappiamo riconoscere oggi qual é il vero cibo?

Gesù ci dice: “Io sono il pane di vita, chi mangia di questo pane, vivrà in eterno”

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Cappella Madonna delle Vigne – Volpiano

Presepe 2014

 

Franca

 

Presepe presso cappella San Grato

giovedì 8 Gennaio 2015

Tempo libero

Il nostro tempo libero é pieno di attività, impegni, svaghi, divertimenti, tutto per stordirci e cercare di evitare di affrontare in silenzio i tanti interrogativi che ci poniamo e a cui vorremmo trovare risposta. In tutto questo affanno, riusciamo a cogliere il vero significato del Natale e a sentire l’annuncio di questa nascita speciale? Riusciamo a trovare il tempo per pensare a Lui, raccogliendoci in preghiera? Riusciamo a fare chiarezza nel nostro cuore?

Gesù ci dice: ” Se due o più di Voi si riunisce in mio nome, io sono in mezzo a loro”

 

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Cappella San Grato – Volpiano      Presepe 2014

 

Franca