Archivio della Categoria 'Considerazioni'

Presepe presso Madonna delle Grazie

mercoledì 7 Gennaio 2015

Lavorare

Viviamo strani giorni, il disagio, la confusione, sopraffatti dai mille impegni , dal fare, dal produrre, dall’accumulare…. Quale posto occupa nelle nostre vite il lavoro?

Gesù ha detto ai pescatori:” Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”. E subito, lasciate le reti, lo seguirono.

Presepe 2014

Presepe 2014

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Cappella Madonna delle Grazie – Volpiano

 

 

Franca

 

Presepi presso le cappelle volpianesi

lunedì 5 Gennaio 2015

Grazie Margherita per il simpatico suggerimento che hai lanciato via web: fotografare i presepi presso le varie cappelle di Volpiano. Presepi preparati dagli amici che si occupano delle varie chiesette e che con impegno, fantasia e creatività hanno allestito  a modo loro l’immagine che volevano regalarci del grande evento che ogni anno si rinnova nei nostri cuori, nel nostro paese, nelle nostre vite, nel mondo: la nascita del Bambino Gesù.

Detto fatto, oggi ho cominciato con la cappella di San Michele, così ho fatto una bella passeggiata e fissato una variante natalizia della cappella che vorrei condividere con Voi. Chi vuole fornire il proprio contributo con altre foto, della stessa cappella, o di altre, é il benvenuto.

Alla prossima cappella con presepe…….

Presepe 2014

Presepe 2014

DSCN9695         DSCN9693                              Cappella San Michele – Volpiano – Natale 2014

 

Franca

un ricordo dei presepi delle cappelle

domenica 4 Gennaio 2015

Stanno per finire le feste natalizie..,  metteremo nelle scatole gli addobbi dell’albero di natale, le statuine del presepio e tutte le altre  “ciarabattole” luccicanti  che ci hanno fatto compagnia in questo periodo natalizio.

I tanti incaricati delle numerose cappelle di  Volpiano, hanno  costruito – nei piccoli sagrati –  in modi diversi  LA NATIVITA’

Chi è bravo a fare le foto e ama fare qualche passo – senza macchina – può fotografarli e pubblicarli  in modo che le persone che non ne erano a conoscenza li possano apprezzare.

Grazie , magari poi faremo una classifica !!!!

BUON NATALE

venerdì 26 Dicembre 2014

Sulle note di questa magica canzone, possano arrivare a tutti i migliori auguri di Buon Natale e Felice Nuovo Anno!

Franca

ANCHE AL GRUPPO DI BALLO UNITRE…….AUGURI

martedì 23 Dicembre 2014

Babbi natale 2014 gruppo         che in questi giorni   vanno nelle Case di Riposo Volpianesi  a portare  un pensiero agli          ospiti,  con musica e  allegria , regalando a tutti un pomeriggio di sorrisi   anche  alle              molte  persone che non hanno nessuno.

GRAZIE  E   AUGURI  DI OGNI BENE  A  VOI E  ALLE  VOSTRE FAMIGLIE !!!!

Un grazie speciale  va ad Adriana e Mimmo, per la dedizione e la pazienza  che durante tutto l’anno dimostrano nel seguire attentamente tutti i ballerini.

margherita  e   Unitre

ASTUT – presso ex Manifattura Tabacchi Torino

domenica 14 Dicembre 2014

Laboratorio chimico

Stamattina ci siamo recati a visitare l’ASTUT – Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino, che ha sede presso la ex Manifattura Tabacchi, nel quartiere Regio Parco. Questo ente é stato creato per conservare e valorizzare l’ingente patrimonio costituito da strumenti scientifici, apparecchiature tecnologiche, collezioni e reperti derivanti dall’attività di ricerca e di insegnamento svolte presso l’Ateneo torinese. A seguito di una mostra “Strumenti ritrovati” tenutasi nel 1991 presso l’Archivio di Stato di Torino, il Prof. Marco Galloni, dimostrò l’importanza e la vastità del patrimonio di strumenti scientifici e oggetti legati alla storia della scienza e della tecnica ancora presenti presso l’Università e  che rischiavano di andare perduti irrimediabilmente. Nel 1992, a seguito di decreto rettorale, nacque l’ASTUT destinato ad accogliere le apparecchiature scientifiche utilizzate presso l’Università e non solo, in modo da conservarle per una futura memoria. Ci sono pezzi del ‘700, molti oggetti dell’800, ma anche pezzi del ‘900, che rischiano la distruzione in quanto considerate cose vecchie, senza importanza. Nell’ambito della Manifattura l’ASTUT occupa attualmente 3000 mq: c’é uno spazio espositivo, diviso per discipline, con una selezione di pezzi che costituiscono la punta di diamante del patrimonio. l’Istituto é stato organizzato volutamente come archivio in modo da svolgere un ruolo di conservazione, tutela e studio, economicamente sostenibili, tenuto conto della penuria di fondi. All’attualità due sono le persone che si occupano dell’Archivio, noi siamo stati accompagnati dalla Signora Mara, una persona splendida, appassionata al suo lavoro, carica di entusiasmo e competenze che ci ha introdotti in un mondo ai più sconosciuto: quello della ricerca e della scienza. Abbiamo potuto vedere da vicino le strumentazioni legate ai primi esperimenti di Angelo Mosso, il rettore dell’Università di fisiologia di Torino, precursore nell’800 dell’elettrocardiogramma e dell’attuale risonanza magnetica. Gia’ allora aveva intuito che sarebbe stato utile analizzare le diverse risposte del cuore, cervello, apparato respiratorio dell’uomo, in condizioni climatiche diverse, ad alta quota, o in pianura, sotto sforzo, durante il sonno. Il Mosso si recava pertanto con il battaglione degli alpini al colle d’Olen, sopra Gressoney, dove aveva creato un Istituto per testare sui soldati sforzi, condizioni climatiche, alimentazione, reazioni durante il riposo. Fu uno strenuo fautore della riduzione dell’orario di lavoro da 12 a 10 ore e poi a 8, sostenendo che l’individuo non poteva sostenere con lucidità carichi di lavoro, soprattutto pesanti, oltre le 8 ore, sarebbe stato controproducente per tutti. Inoltre l’operaio doveva essere alimentato corretamente. Abbiamo potuto ammirare la ricostruzione puntuale della sala operatorio del Prof. Dogliotti,che operava a Torino a cuore aperto, realizzato grazie al contribuito del Professore stesso.  Si trovano allestiti veri e propri studi dentistici , dai primi del 900, ai più recenti, con tutte le strumentazioni utili. Sono esposti il primo apparecchio per le radiografie, apparecchiature sofisticate per la produzione di carte geografiche, riprodotte da fotografie scattate da aerei in alta quota, apparecchiature fotografiche di tutte le epoche, in grado, opportunatamente programmate,  di produrre fotogrammi ogni minuto,  per visualizzare il movimento delle cellule.  Sono stati ricostruiti veri e propri laboratori fotografici, esposte cineprese di precisione, strumentazioni sofisticate in grado di affettare parti da analizzare poi al microscopio. Ci sono raccolte di strumentazioni provenineti dall’Università di Agraria, Minerologia, una raccolta completa dei materiali provenienti dalla ex facoltà di Economia, in piazza Arbarello, dove venivano raccolti tutti i tipi di nuovi materiali o leghe create o inventate. Bellissima la parte riguardante i primi laboratori per la selezione di personale atto a volare. Nel 1917, dopo la prima guerra mondiale ci si rese conto che la caduta dei velivoli, in molti casi proveniva da un malore del pilota, che trovatosi in condizioni particolari, aveva reazioni diverse. Pertanto si decise di effettuare una selezione di personale da destinare al volo, grazie ad Amedeo Herlitza, padre della medicina aeronautica. Furono testate  parecchie persone , scartati il 30% dei soggetti. Questi individui venivano sottoposti a prove di altitudine, posizionamento a testa in giù su sedili particolari,  verifiche su vere e proprie cabine sottoposte a movimento che simulavano le condizioni in quota. Le cartelle cliniche dei soggetti che si erano presentati sono catalogate a Roma. Esiste inoltre una documentazione fotografica dei soggetti sottoposti ai test. Su queste prove sono stati ritrovati dei filmati, caricati oggi su YOU TUBE in modo da renderli visibili al pubblico. Anche altri video molto interessanti sono caricati in rete.  L’Archivio ha realizzato inoltre  più di venti mostre tematiche accompagnate da filmati allestiti dallo stesso archivio per illustrare al pubblico le strumentazioni. E’ stato bello anche conoscere attraverso la testimonianza della Dottoressa Fausone i retroscena, spesso divertenti, che si nascondono dietro ogni oggetto e strumento raccolto . Ammirevole il lavoro, la tenacia e la passione di questa persona, e di tutti coloro che collaborano con lei, che pur in assenza di fondi, credono fermamente in quello che fanno e sono riusciti dal nulla a creare un’archivio destinato a crescere in divenire, mantenendo la memoria storica del nostro passato scientifico universitario e di ricerca. E’ increndibile pensare ai miracoli che la passione e la tenacia di pochi riescono a realizzare. Tanta amarezza sorge parallela nel pensare agli sprechi della politica, alla corruzione, al disinteresse generale, alla mancanza di informazione su iniziative rispettose di tutta la nostra attenzione e sostegno.

L’ASTUT é aperto a scolaresche, gruppi per visite guidate, il telefono é  3357785195, il loro sito astut@unito.it e si trova in Corso Regio Parco 134/a Torino

Franca

La cappella di Madonna delle vigne a Volpiano

venerdì 14 Novembre 2014

Interno cappella Madonna delle vigne

La cappella di Madonna delle vigne é stata costruita dopo il 1585, anche se non si conosce la data certa. Tale affermazione deriva dal fatto che  Monsignor Montiglio fece una visita pastorale a Volpiano in quello specifico anno e non fa menzione della cappella, mentre negli anni 1661, Monsignor Millet la nomina, ne descrive l’uscio chiuso a chiave, le suppellettili portate dalla Parrocchiale e dice che le immagini al muro dovrebbero essere rinnovate. Solo nel 1699 abbiamo un documento con descrizione dettagliata della cappella redatto dal Monsignor Alessandro Lambert de Soyrier, Vescovo di Ivrea. Si dice che la cappella é dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria, viene indicata la festa, l’8 settembre, si parla delle messe cantate celebrate per l’occasione dal parroco. Vengono indicate le sue giuste dimensioni, l’esposizione della cappella, l’altare in laterizio, addossato alla parete, la croce sull’altare, i candelabri in legno e una pietra consacrata posizionata sulla mensa. Nel 1728 Don Bogino nella sua relazione parla della sua ubicazione, sulla strada che conduce alle vigne (da qui il suo nome). Possiede un uscio e cinque finestre, con un tetto avanti sorretto da due pile. Sull’altare non c’é quadro, in quanto la Vergine é dipinta sul muro, c’é intorno una piccola cornice di stucco, ma non ci sono suppellettili. La cappella é del pubblico, Il suo reddito proviene dalle collette. Ogni anno vengono nominati due Rettori che si registrano e forniscono i conti. Nel 1751 il vescovo De Villa la descrive con tre finestre aperte, Madonna dipinta sul muro, altare in laterizio. Nel 1777 nella relazione Monsignor Pochettini parla di pavimento in mattoni e anche dell’altare. Per la prima volta si fornisce anche un giudizio estetico definendo l’ immagine della Madonna  sgraziata e si invita alla sostituzione. La cappella verrà chiusa per riparazioni alla volta.  La visita successiva del Fransoni sarà l’ultima relazione.

Ai giorni nostri la cappella appare formata da un piccolo corpo di fabbrica rettangolare, preceduto da una loggia sorretta da pilastri. La facciata presenta un uscio chiuso e due finestre laterali. L’interno dell’edificio é semplice, con un altare centrale, e un’apertura sulla destra che conduce alla sacrestia. La cappella é dipinta con toni delicati rosa, grigio – azzurro, panna, oggetto di restauro qualche anno fa. Non si sa se questi erano i colori della capella originaria. La volta presenta sulla sinistra una piccola vetrata raffigurante la sacra famiglia, sulla destra in corrispondenza c’é una finestra a tromp d’oeil. Entrando sopra l’altare appare una pala che rappresenta Sant’Anna con una casacca rossa e una gonna blu che stringe tra le braccia Maria bambina avvolta in una veste bianca.  Intorno una cornice in stucco barocca.Il dipinto é stato eseguito da Francesco Landra, nato a fine ottocento, decoratore prima e poi apprezzato pittore, a lui si deve anche la ridipintura dell’interno della cappella San Giovanni, sempre a Volpiano. Ai lati del dipinto due semipilastri che sorreggono un architrave con un timpano che riporta un Cristo benedicente probabilmente secentesco. Il Padre celeste é rappresentato con lunghi capelli e barba bianca, volto segnato da rughe profonde, sguardo vivido. Ha una veste gialla e blu, ricoperta da un mantello bianco e rosa, sullo sfondo in ocra appare alle spalle un triangolo che indica la Trinità. Sulla sinistra c’é una teca con una statua di Maria bambina ancora in fasce, oggetto di devozione da parte dei fedeli. La cappella si presenta in ottime condizioni, grazie all’opera costante, instancabile ed attenta  degli amici del Borgo Colombera, che ogni anno investono tempo, lavoro, entusiasmo e creatività nelle iniziative legate alla festa e alla manutenzione della cappella, che dura tutto l’anno.

E questa é la descrizione storica ed architettonica della cappella, secondo la tesi redatta da Valentina Arrigo. Di mio vorrei metterci i ricordi legati alle scampagnate con i miei in Vauda, ai pic nic sull’erba a base di frittata e pane e salame, ai fiori raccolti nei campi e lasciati al cancello della cappella recitando l’Ave Maria con mia madre e mia sorella. Ancora un ricordo legato alla cappella:  era il  primo maggio del 79, aspettavo Cristina, mia figlia, ero andata con mia madre a fare una passeggiata ed era una giornata bellissima, un cielo terso, sereno. La notte purtroppo mio padre ebbe un secondo infarto, bruttissimo. Solo il ricovero tempestivo, lo scarso traffico  dovuto alla festa e la bravura dei medici del Pronto soccorso presso l’ospedale  Molinette gli permisero di tornare a casa  vivo, dopo più di un mese in sala rianimazione e poi corsia.  Ma niente sarebbe stato possibile senza l’ aiuto del Signore e della nostra Mamma celeste. Che dire poi della nascita  di Giovanni, mio figlio, avvenuta proprio l’8 settembre dell’88 : coscritto della Madonnina! Cosa chiedere di più? L’ho affidato da subito tra le sue braccia e ho raccomandato a Giovanni di rivolgersi sempre alla Madonna,in qualsiasi occasione: tra amici ci si intende, coscritti poi. L’anno scorso, la mia mamma, 93 anni fatti da qualche giorno, mi ha detto: ” Certo, con questa bella giornata di sole, sarebbe bello salire alla Madonna delle vigne, dove portavo voi da piccine e tutti i nipoti negli anni.” Detto fatto pian pianino siamo saliti a piedi, con il trepiedi e il mio aiuto alla cappella. Una vista magnifica su tutto il Canavese, le montagne come sfondo, la Madonnina davanti a noi. Ci siamo fermati a dire il rosario, sedute sulla panchina di fianco, le ho scattato due foto per ricordo, abbiamo fatto una bevuta di acqua fresca e siamo tornate tranquille verso casa. Immagini stampate nella memoria, nel mio cuore e nella mia mente per sempre. Chiuderei con questa immagine il mio articolo, senza dimenticare di invitarvi tutti alla fiaccolata che ogni anno si celebra per l’occasione e ai festeggiamenti legati all’8 settembre. Per tutti quelli che regolarmente e con volontà passano davanti alla cappella correndo e magari si sono chiesti a chi fosse dedicata, e da quanto tempo fosse lì, spero possano adesso, attraverso queste parole, sapere qualcosa in più su Volpiano, sulla sua storia, legata a doppio filo con le nostre semplici vite e ai ricordi di ognuno: piccole storie che corrono parallele alle grandi storie.

Franca Furbatto

 

 

La cappella di San Michele – 29 settembre 2014

giovedì 23 Ottobre 2014

Durante la festa di San Michele, con i tradizionali festeggiamenti organizzati dal borgo in modo pregevole e divertente, ho potuto ammirare la cappella dedicata al Santo. Sono stati fatti parecchi lavori, esternamente e internamente per mantenere  l’edificio in splendida forma. Le pareti tinteggiate di fresco, le conferiscono un aspetto lindo e luminoso all’interno; i colori caldi, pastello, forniscono all’esterno un aspetto elegante e accogliente. Grazie a nome di tutti noi volpianesi al gruppo di volontari che si occupano della cappella con tanta dedizione e passione.

Mi permetto di fornire alcune notizie sulla chiesetta di cui non si  conosce l’esatta data di costruzione , ma sembra dagli archivi diocesani, che risalga alla fine del 1600 circa. L’affresco dietro l’altare pare sia del 1685, secondo una relazione redatta durante una visita pastorale. Riprende  una Madonna con il bambino in braccio, in atto di porgerle una rosa;  ai piedi sulla sinistra l’immagine di San Michele, in atto di uccidere il drago e sulla sinistra c’è l’immagine di un domenicano, accompagnato da un cane con una torcia in bocca. Subito ho pensato a San Domenico, poi mi ha colpito l’immagine del cane con un plico in bocca arrotolato. Sono risalita ad una tesi di laurea di una studentessa di San Benigno, in cui chiariva la figura del domenicano: é San Domenico di Guzman, spagnolo, rappresentato nell’iconografia in compagnia di un cane che regge una torcia. Il Santo nacque nel 1170 a Calernega  (Spagna) e morì a Bologna nel 1221, dove fu sepolto. Fondò l’ordine dei predicatori erranti, sacerdoti che si spostavano di villaggio in villaggio per portare la parola di Dio. Fu incaricato dal Papa di combattere l’eresia catara nel sud della Francia e prestò la sua opera ad Avignone, Carcassone.ecc.  Non é un santo molto conosciuto: è protettoree degli astrologi, spesso rappresentato con una stella in fronte, ma più comunemente accompagnato dal cane con la torcia. E allora perchè scegliere proprio quel santo per la cittadina di Volpiano e legarlo alla figura dell’Arcangelo Michele? Forse fu una richiesta specifica del commitente della cappella, quella di rappresentare il santo? Oppure , piuttosto azzardata, l’ipotesi che il Santo possa essere passato da Volpiano, in epoca remota…..percorrendo la via francigena, che dalla Francia, attraverso il Piccolo San Bernardo, portava in Italia? Perchè a distanza di tanti anni dalla sua morte,avvenuta nel 1221,  rappresentare quasi quattrocento anni dopo la sua figura, nell’esecuzione dell’affresco? Valentina, l’esecutrice della tesi sulle cappelle di Volpiano, non ha trovato collegamenti o documenti che ne spiegassero la realizzazione e la scelta delle figure raffigurate. Sarebbe bello approfondire l’argomento con qualche studioso.

Bello anche il quadro appeso alla parete, di grosse dimensioni, ovale, che rappresenta San Michele, in procinto di uccidere il demonio e sullo sfondo un profilo della città di Volpiano, con i suoi due campanili, eseguito da Giuseppe Serra, datato 1879, o 1872? con dedica ” Alla mia città, Giuseppe Serra”. Il San Michele dipinto dal Serra é riconducibile alla figura del Santo eseguita da Guido Reni nel 1585, ritenuta una delle più belle esecuzioni dell’Arcangelo.

Chi era Giuseppe Serra? Un pittore dell’800 piemontese, presumo. Non ho trovato traccia di lui nel catalogo dei pittori piemontesi, ma vorrei approfondire la ricerca. Quella dedica poi “alla mia città” fa intendere che sia vissuto a Volpiano, se non addirittura nato. Altro argomento da sviluppare. Non si finisce mai di imparare e di conoscere il nostro territorio e gli interrogativi si moltiplicano.

“Per crescere bisogna guardare avanti senza paura, ma occorre, nello stesso tempo, conoscere e capire bene la propria storia Le esperienze delle persone che ci hanno preceduto, che ci hanno voluto bene, le loro speranze, le loro prove, sono un importante punto di riferimento per la nostra vita” per questo mi faceva piacere condividere con Voi queste mie scoperte e richiedere il Vostro contributo su eventuali notizie o ipotesi.

Alla prossima cappella!

 

Franca Furbatto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Franca Furbatto

 

PER GIOVANNI

domenica 27 Luglio 2014

GIOVANNI:   per tanti anni  sei stato collaboratore e associato Unitre  oltre che amico, ma ci hai lasciato troppo presto …….

GRAZIE  per la Tua pazienza quando  insegnavi e ripetevi tante volte le nozioni   di computer  dando così a tutti  la possibilità di capire,  o quando  davi suggerimenti a chi qualcosa  sapeva già ma non abbastanza.

GRAZIE  per le belle foto che scattavi nelle varie occasioni di feste e gite in modo da poter  ricordare tanti bei momenti, e i  pomeriggi  dove  ci coinvolgevi  con immagini  e suoni dei  Tuoi numerosi viaggi  in posti nuovi e lontani.

GRAZIE per le numerose e lunghe passeggiate sulla Vauda  a cui hai  sempre partecipato con entusiasmo  contribuendo a formare con tutti gli altri un gruppo allegro e affiatato.

Ciao Ti ricorderemo con affetto ………….

 

Gli  associati  ‘Unitre

AREA VERDE DI VIA RIVIERA

giovedì 17 Luglio 2014

Riceviamo  e pubblichiamo quanto  segue:

 

Buonasera,

Vorrei fare una segnalazione che riguarda il degrado del verde pubblico di Via Riviera.

Anche quest’anno, il parchetto e le aiuole sono del tutto trascurate. L’erba è diventata così alta da rendere il parchetto inutilizzabile per più di un mese. Il taglio dell’erba è avvenuto  solo dopo la mia vivace segnalazione al comune. Tutto come l’anno scorso.

L’erba alta nascondeva addirittura una torretta per gli allacciamenti telefonici, poi l’operaio l’ha buttata giù perché non h’ha vista quando ha tagliato l’erba. Risultato, staremo 3-4 giorni senza telefono. Non solo,  l’erba tagliata è stata lasciata sul posto, sparsa sulle aiuole, strada e marciapiede. Ci sono poi quattro alberi secchi da 3 anni e non ancora cambiati. In allegato alcune fotografie che ho scattato oggi.

Per inciso, in autunno hanno tagliato le siepi e hanno lasciato i mucchi di foglie nel parco. Dopo alcune settimane ho provveduto personalmente a smaltirle.

Chissà, forse parlarne un po’ sul blog aiuterebbe a risolvere una situazione che a me pare indecente. Non dimentichiamo che il verde è di tutti, quanti bambini non hanno potuto usufruire del parco (in periodo estivo)?

Questi  “servizi” pesano sul portafoglio di tutti, non solo dei cittadini di Via Riviera.

Cordiali saluti,

Fabio Paonessa

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