L’altra faccia di Volpiano
lunedì 27 Luglio 2009Di solito mi sposto per Volpiano in bicicletta o in macchina ma, questa mattina, sono andata a piedi a fare la spesa.
Ho percorso un tratto di via Carlo Alberto e ho trovato lattine, una bottiglia di plastica, cartacce varie. Un pensiero ha attraversato la mia mente: quando ero piccola i muri delle case erano quasi tutti vecchi ora sono nuovi o restaurati. Adesso la piazza del comune è più bella con le aiuole, gli alberi, una fontana e delle panchine. E’ piacevole sostare all’ombra della chiesa e ascoltare il fruscio dell’acqua in questi giorni così caldi. Per ritornare a casa sono passata nel vialetto che fiancheggia palazzo Oliveri e corte Re Umberto. Qui una bottiglia di vetro giaceva ormai in pezzi sul selciato e, poco lontano, vicino ad un cestino per rifiuti, l’immondizia era sparsa in un raggio di due metri. Davanti al bar papillon, proprio vicino ai gazebo, un chewing gum mi si attacca ai sandali. Questo mi obbliga ad abbassare lo sguardo e con disgusto vedo in mucchio di rimasugli di sigarette. Arrivo in piazza M. delle Grazie; una signora riposa su di una panchina all’ombra degli alberi. Poco lontano proprio vicino ai giochi dei bambini un altro cestino: anche qui un’aureola di rifiuti. In via Meana un gruppetto di alberi con la loro bella chioma verde, offrono una rinfrescante ombra ma, anche qui spesso troviamo immondizia ai loro piedi. Anche in campagna negli angoli più belli dove qualcuno accende il fuoco per un pranzetto, si trova immondizia.
Volpiano ora è una bella dama, indossa vestiti firmati, è perfettamente truccata ma… con le orecchie sporche. Forse dovremmo amare di più il nostro paese.
Piera