Archivio di Novembre 2013

Madrid ultima puntata

giovedì 28 Novembre 2013

Concludiamo quest’ultima puntata parlando della Cattedrale.

Cattedrale di MadridStrano a dirsi, ma la cattedrale di Madrid è stata consacrata solo recentemente, e precisamente nel 1993 da Giovanni Paolo II°, viaggio che effettuò appositamente per consacrarla e che rappresenta fino a quel momento un avvenimento unico, nella storia, per una chiesa al di fuori di Roma.

Motivo? Già Filippo II° aveva in progetto la costruzione di una cattedrale, ma tra le diverse ragioni che non ne permisero la realizzazione, la principale fu l’opposizione dei vescovi di Toledo che rifiutarono sempre la separazione, non volendo perdere il potere economico-politico-religioso sulla città.

Cattefrale di Madrid Portali d'ingressoSolo l’intervento di Leone XIII° nel 1885 fu risolutivo con la costituzione della diocesi di Madrid: subito dopo proseguirono i lavori iniziati già due anni prima.

Torniamo a Filippo II°: c’è da aggiungere che fu un uomo di fede, di una religiosità che oggi ci turba ancora, dal momento che si esaltava negli autodafé quando gli eretici venivano bruciati in piazza (!) e questo fatto è stato riportato da una rivista cattolica.

Cattedrale InternoParlare della cattedrale è raccontare una travagliatissima storia di mille anni e di cinque secoli di scontri tra il potere politico, che reclamava la cattedrale per la comunità ormai numerosa, e quello religioso che si opponeva per i motivi sopra ricordati. Dopo la Reconquista, l’allora moschea viene “riconvertita” in chiesa cristiana e dedicata alla Virgen de la Almudena (parola di derivazione araba che significa muraglia: sembra infatti che Alfonso VI° abbia trovato qui la Virgen).

Nei secoli successivi la chiesa, non ancora cattedrale, fu oggetto di ampliamenti e ristrutturazioni che si avvicendarono fino al 1777, anno in cui si procedette di fatto ad una ricostruzione completa per supplire al serio rischio di crollo.

Meno di un secolo dopo (1868) si arrivò alla decisione di demolire la struttura per ragioni urbanistiche; l’ultima messa si celebrò nell’ottobre di quell’anno e la parrocchia fu trasferita alla vicina Chiesa del Convento del Sacramento.

Cent’anni durò la nuova costruzione, più volte interrotta ed affidata a più architetti: il risultato è una miscellanea di stili, dal romanico, al neogotico, al neoclassico e al baroccheggiante, che lascia per lo meno perplessi e divide le opinioni del visitatore; ci piace pensare, come ultima ratio, che rappresenti l’amalgama delle popolazioni che hanno invaso, vissuto o sono state dominate dalla Spagna.

Cattedrale InternoUn’ultima notazione curiosa: la cattedrale è posta proprio di fronte al Palacio Real ed è rivolta da nord a sud, un orientamento per lo meno singolare e alquanto insolito per le chiese cristiane! (Potenza della politica?)

La facciata si presenta con una sovrapposizione di ordini architettonici, è racchiusa tra due alte torri campanarie, mentre sulla crociera svetta una doppia cupola con tamburo ottagonale. Al suo interno una serie di affreschi su sfondo dorato raffigurano la “corona misterica”, ovvero i momenti simbolici della vita di Cristo. I dipinti, ispirati alle icone religiose medievali, rappresentano il secondo avvento di Gesù: la crocifissione, la risurrezione, la pentecoste, l’ingresso a Gerusalemme e la dormizione di Maria.

Al di sopra degli affreschi, sette vetrate recano la scritta “parola” in varie lingue, con chiaro riferimento al “Verbo”. Mentre gli affreschi si ispirano all’iconografia classica le vetrate presentano per contrasto uno stile astratto.

Monumento a LuciferoUnico nel suo genere troviamo, sempre per le “stranezze” che s’incontrano in giro per il mondo, un monumento dedicato all’Angelo caduto (Lucifero): forse in nessun altro paese se ne può trovare un altro!

Un’ulteriore curiosità: in Spagna si va a scuola e al lavoro alle nove, si trasmette il telegiornale, quello pubblico alle quindici, si fa merenda intorno alle diciannove e i negozi chiudono alle ventuno. La prima serata in televisione finisce verso la mezzanotte e pub e locali notturni aprono all’una di notte. Un motivo c’è e prende avvio dal 12 maggio del 1942, quando l’allora dittatore Franco, per compiacere il suo “omologo” di Germania, adottò l’ora dell’Europa centrale. In inverno alle otto del mattino è ancora buio pesto: con l’ora locale sarebbero le sette e gli spagnoli si trovano quindi un’ora avanti rispetto a quella solare, d’estate le ore sono addirittura due. Recentemente è stata istituita una Commissione per la razionalizzazione dell’orario con lo scopo di conciliare più armonicamente vita familiare, lavorativa e pubblica.

Dal punto di vista geografico la Spagna, infatti, è molto più vicina a Lisbona che non a Berlino!

Marina Borge

COMINCIAMO A RICICLARE

giovedì 28 Novembre 2013

Proprio stamattina nelle scuole primarie è stata presentata una nuova iniziativa denominata RI-SCARPA.
Erano presenti oltre al Sindaco e alla Dirigente Scolastica il Responsabile della Cooperativa Sociale Lavoro e Solidarietà che ha illustrato ai bambini l’importanza del progetto che oltre a risparmiare, eliminare gli sprechi , offre opportunità lavorative a persone svantaggiate o socialmente deboli, rendendo più semplice anche la raccolta differenziata.
Le scarpe in buono stato vengono controllate, igienizzate e impacchettate per essere inviate in Africa; le restanti, quelle rotte e inutilizzabili vengono maciullate creando un materiale idoneo per pavimentazioni insonorizzate di palestre o sale riunioni, piste di atletica , giocattoli… .

L’UNITRE DI VOLPIANO che da anni (sempre coinvolgendo scuole e associati) raccoglie TAPPI DI PLASTICA (di qualsiasi dimensione) e OCCHIALI (anche rotti) aderisce con entusiasmo anche a questa nuova raccolta.
Il materiale potrà essere lasciato dove si svolgono i corsi e i laboratori.

SE RIUSCIAMO IN TANTI A RICICLARE PIU’ COSE – anche piccole – IL NOSTRO TERRITORIO AVRA’ MENO RIFIUTI DA SMALTIRE.

Madrid (seconda puntata)

sabato 16 Novembre 2013

Se Vi èpiaciuta la prima puntata, eccoVi la seconda; la settimana prossima concluderemo il nostro viaggio.

Il Palazzo Rastro è la sede delle comunità autonome di Madrid, sulla facciata c’è una targa che ricorda le vittime dell’attentato alla metropolitana avvenuto il giorno 11 Marzo 2004.

Lustrascarpe nella Gran ViaCuriosità: a Madrid sono ancora molti i lustrascarpe (rispetto ad altre città europee che abbiamo visitato). Lavorano sui marciapiedi delle vie del centro e la singolarità sta nel fatto che sono tutti messicani. Loro sostengono di essere i migliori, tuttavia, su ogni sgabello dove il cliente appoggia i piedi c’è la scritta “Viva España”!

Piazza d’Oriente e il Palazzo Reale riservano al visitatore un bel colpo d’occhio. Il complesso si trova all’estremità occidentale del centro cittadino e la piazza, che risale all’epoca napoleonica, è ornata da venti grandi statue di re e regine e dal monumento equestre raffigurante il re Filippo IV.

Su un lato della stessa si trova il convento de la Encarnacion del secolo XVII mentre lo sfondo è chiuso dal Teatro Real, ottocentesco. Il Palazzo Reale fu edificato nel XVIII secolo sul luogo dove sorgeva il castello dell’Alcazar, distrutto da un violento incendio nel 1734. È opera degli architetti italiani Filippo Juvarra e B. Sacchetti. La più importante delle sue facciate, tutte impreziosite da pilastri e colonne, è quella a sud che si apre su un vasto cortile detto Plaza de la Armeria mentre l’ingresso principale si affaccia sulla piazza d’Oriente.

Gran Via vista dai grandi magazzini Cortes InglésLa Gran Via è l’importantissima strada del centro che dal 1918 congiunge la via di Alcalà con la piazza di Spagna. Quest’arteria, lunga 1,3 chilometri, taglia il centro della città in due e non è solo una via, è un simbolo.

Al visitatore che la vede per la prima volta regala forti emozioni dettate da maestose prospettive con angeli e statue poggianti su cupole dorate. Fu progettata nell’800 ma i lavori ebbero inizio solo nel 1910. Gli splendidi palazzi risalgono a quest’epoca e l’edificio che ospita la Compagnia Telefonica fu il primo grattacielo costruito in Europa. Negli anni trenta fu prolungata sino alla Piazza di Spagna con la costruzione, in piazza Callao, dell’edificio Carrion (in cima la scritta Schweppes) molto vicino all’architettura newyorchese. Negli anni 50 e 60 fu la “Broodway Spagnola” con decine di teatri e cinema.

Curiosità: in tutti i bar di Madrid la colazione ovvero caffè, succo di frutta e croissant viene servita con le posate; ci è sembrata una buona idea, se non altro si evita di ritrovarsi, come spesso succede, con metà marmellata o crema schizzate fuori dal dolce in questione e spiaccicate sul tovagliolo di carta.

La via di Alcalà sbocca nell’animata plaza de Cibeles dalla quale si diramano due viali molto importanti: verso nord il paseo de Recoletos e verso sud il paseo del Prado.

Fontana dedicata a CibelesLa caratteristica di questa piazza è che ognuno dei quattro angoli è sovrastato da edifici imponenti tra cui: il Palacio de Comunicaciones che è l’attuale sede del Comune di Madrid, la Casa de America, el Banco de Espana e il Palacio de Buenavista, più difficile da scorgere perché posto in alto rispetto alla piazza e protetto da un giardino: un motivo c’è, si tratta della sede del Quartiere Generale dell’Esercito. Al centro si trova la sontuosa fontana raffigurante la dea greca della natura, Cibele, seduta su di un carro trainato da leoni ed assunta come simbolo della capitale.

Don Quijote e Sancho PanzaIl 16/1/1605 venne pubblicato a Madrid la prima edizione del Don Chisciotte ed eccoci in piazza di Spagna, famosa per il monumento dedicato al celebre scrittore Miguel de Cervantes. Una statua in pietra dell’autore sovrasta le sculture in bronzo di Don Chisciotte e Sancho Panza, entrambi in sella alle loro cavalcature. Sullo sfondo si stagliano, creando un bell’effetto con il verde intorno, due fra i più importanti (ed anche i più alti) grattacieli della città: la Torre di Madrid e l’Edificio España.

Madrid offre ai visitatori grandi spazi verdi, fresche oasi dove poter passeggiare in mezzo alla natura, ma il Parco del Retiro è molto di più. Era il Parco dei Re e, oltre alla possibilità di praticare attività sportive, ti permette di scoprirne la storia con le testimonianze di ciò che rappresentò in passato questo luogo di delizie.

Palazzo di VelazquesIl Palazzo di Velazques con il laghetto offre uno scorcio incantevole mentre il Cason del Buen Retiro era stato costruito come padiglione per i balli di corte nel secolo XVII. Curiosa ed originale la Casa di vetro, immersa nel bosco. Lungo i viali, monumenti e “mezzi di trasporto” di ogni sorta per adulti e bambini. Tra questi una versione più grande del “risciò” con, a bordo, una decina di persone disposte una di fronte all’altra che pedalavano di buona lena.

A Madrid c’è una piazza che ci ricorda il periodo buio dell’Inquisizione. Il trasferimento della Corte, avvenuto nel secolo XVI, cambiò il quadro storico e politico della città. I forti vincoli tra la Corona e la Chiesa vi portarono un Tribunale della Santa Inquisizione, una sede propria e indipendente da quella di Toledo. Il Santo Uffizio lascerà, fino al suo definitivo scioglimento, nel 1834, pesanti tracce di sé e conventi di domenicani, luoghi di esecuzioni, autodafè a testimoniare un passato oscuro e orrendo.

Plaza de La VillaLa Plaza de La Villa, tuttavia, con i suoi edifici in stile plateresco, mudejar, e barocco, incastonata in un quartiere al quale si arriva da vie strette e caratteristiche, è un luogo unico e raccolto. Il suo fascino sta proprio nell’essere diversa da tutte le altre piazze che abbiamo visto. Per plateresco si intende uno stile architettonico decorativo della Spagna, caratterizzato da un’abbondanza di elementi ornamentali, desunti dal gotico fiorito e dal rinascimento italiano, mentre l’arte mudejar è uno stile cristiano che incorpora elementi d’ispirazione araba.

Plaza de la Paja fu nel periodo del Medioevo il centro nevralgico della città, quello che oggi è ancora conosciuto come il barrio de la latina, conservandone pure l’aspetto. Da ricordare che fino alla Reconquista nel 1085 da parte dei cristiani, la piazza stessa era sede di uno dei due zocos (mercati, parola di origine araba). Secondo noi, gli elementi da ricordare sono la chiesa di San Andres, unica vestigia dell’epoca, e i giardini del Principe Anglona restaurati un decennio fa.

La vueltaCuriosità: la nostra vita è fatta di coincidenze e, quelle fortunate, fanno in modo che tu possa trovarti al posto giusto nel momento giusto. Proprio ciò che è successo a noi, appena sbucati su di una piazza, per ammirarne le bellezze. Abbiamo invece trovato, ad attenderci, una folla enorme assiepata lungo il viale. Una manciata di secondi per capire che stava arrivando l’ultima tappa della “vuelta”, ovvero il giro di Spagna, ed eccoci in prima fila pronti a scattare le foto d’obbligo al vincitore. Un piccolo, gradito e involontario scoop!

Poesia instantaneaVi lasciamo con un’ultima curiosità: la poesia in Spagna non rimane relegata a pochi, ma scende in piazza: troverete, e la foto lo dimostra, poeti “istantanei” che, su richiesta dei passanti, compongono versi lì per lì.

Marina Borge

L’UNITRE COMPIE 30 ANNI

giovedì 7 Novembre 2013

Sono previste manifestazioni, concerti e altro per festeggiare i trent’anni dell’UNITRE sul territorio di VOLPIANO.

Proponiamo subito per motivi organizzativi UNA CROCIERA DAL 10 AL 14 APRILE SULLA NAVE “FAVOLOSA ” della Costa che partirà
da Savona, con scalo ad Ajaccio, Barcellona, Marsiglia e Savona.
Sono particolarmente invitati tutti gli associati, i loro amici, parenti e conoscenti (ma chiunque si potrà aggregare)

Per saperne di più contattate il sito www.unitrevolpiano.it o la segreteria 339/4401676

Prenotazione entro il 30 novembre 2013

benvenuto a bordocamera con balconela piscina e la vasca idromass.
il golf sulla nave

Madrid

lunedì 4 Novembre 2013

SpagnaPrima di raccontarvi il nostro breve viaggio, vogliamo ricordare assai concisamente la storia della Spagna facendone un super micro bignamino (ovvero duemila anni in … quattro righe)

Prima dell’era volgare, sulle sue coste hanno abitato Celti, Fenici, Greci e i Cartaginesi, che la sottomisero nel III° secolo a.E.V. per controbilanciare il dominio romano sul Mediterraneo.

Proprio l’alleanza di Sagunto con Roma, darà motivo a quest’ultima per conquistare la penisola iberica.

Facciamo un salto di cinque secoli: alla caduta dell’Impero romano si instaurano i Visigoti nel centro-nord che per un certo periodo convissero con gli invasori Bizantini al sud.

Giriamo una pagina lunga duecento anni: arrivano i Mussulmani che lasciarono un’indelebile impronta nella civiltà e cultura, non solo spagnola, ma anche europea, e, a differenza di quanto è l’oggi, convissero pacificamente con Ebrei e Cristiani.

La Reconquista inizia nell’XI° secolo più per ambizioni di potere che per credo religioso, anche se prevale quest’ultima convinzione nell’immaginario collettivo. Nel XVI° secolo la Spagna è la più potente tra le nazioni europee e il suo impero si estende in tutto il mondo conosciuto (Sul mio regno non tramonta mai il sole, dirà Filippo II°). Poi gli Asburgo, i Borbone, Napoleone Bonaparte e una prima restaurazione borbonica alla quale si contrappone la Gloriosa rivoluzione al cui termine, per sei anni, la Spagna è alla ricerca di un nuovo assetto politico, che culmina con la proclamazione a re di Amedeo di Savoia. Alla sua abdicazione fu proclamata la Prima Repubblica schiacciata da una nuova e seconda restaurazione Borbonica.

Una successiva dittatura, una seconda Repubblica e la Guerra civile spagnola, nel 1939, portano al potere Francisco Franco. La Spagna rimane neutrale durante la IIa guerra mondiale (così com’era stata nella Grande Guerra).

E siamo ormai prossimi ai giorni nostri: alla morte di Franco nel 1975 c’è la terza restaurazione borbonica che porterà alla transizione democratica sette anni dopo.

Nel settembre del 2013 la Spagna sarà nuovamente “invasa” …stavolta da due turisti (e non è neanche la prima volta). La nostra vuole quindi essere una testimonianza: quella di aver trovato Madrid pulita e splendente con le sue mille vetrine, le sue piazze e fontane ma soprattutto i suoi magnifici palazzi sette-ottocenteschi. La capitale della Spagna è la più elevata tra quelle europee, la sua altitudine media è di 668 metri sulla Meseta e dista in linea d’aria circa 500 km sia da Barcellona che da Lisbona.

La città tuttavia nasconde una peculiarità. A differenza di quasi tutte le capitali europee, che hanno un fiume che le attraversa, parte integrante di abitazioni, parchi, strade e quartieri, ebbene, fino a qualche tempo fa Madrid non lo aveva.

Il motivo? Il Manzanares per secoli è stato bloccato dalla M-30 e dalle sue auto (supponiamo sia o fosse una grande arteria stradale). La bella notizia è che il fiume è “resuscitato” ed ora i turisti possono avvicinarsi alle sue sponde per ammirare gli antichi ponti di Segovia e di Toledo o scendere su di una spiaggia urbana. Proprio come fanno i Torinesi, ma anche Parigini e Londinesi. Madrid non solo si è riappropriata del suo fiume ma questa decisione ha anche fatto nascere una zona completamente nuova che si chiama Madrid Rio. Un esempio di come sia stato possibile non solo coniugare aspetti ludici, ambientali, sportivi e culturali, ma anche integrare i quartieri delle due sponde del Manzanares.

Curiosità: durante la nostra permanenza in città abbiamo visto e contato più coppie gay che auto Fiat. Non avendo, beninteso, nulla contro i primi, la nostra unica e seria preoccupazione è stato il dover constatare la totale assenza delle seconde.

Madrid Plaza MayorIl nostro itinerario non può iniziare che da Plaza Mayor, una delle più belle e antiche piazze di Madrid, un grande quadrilatero chiuso da edifici e portici che risalgono agli inizi del XVII secolo. Qui si trova la Casa della Panaderia con affreschi sulla facciata e un tempo dimora dei sovrani, mentre poco più in là fa bella mostra di sé la statua equestre di Filippo III°. Sull’altro lato della piazza la casa della Carniceria ora sede degli uffici Municipali e ancora, l’Arco di Cuchilleros.

I portici, la cui funzione principale era quella di permettere ai regnanti dell’epoca di poter passeggiare anche nelle giornate di pioggia, ora offrono al turista scorci interessanti, vecchie insegne, antiche testimonianze storiche, negozi e ristoranti. Da questa piazza parte la caratteristica via Toledo sulla quale si affacciano la chiesa seicentesca di San Isidro el Real e il collegio Imperial, per poi raggiungere la porta di Toledo (1827).

Madrid Puerta del solLa Puerta del Sol è una piazza che prende il nome da una porta dell’antica cinta muraria; non distante dal nostro albergo, abbiamo deciso di tornarci la sera stessa per goderci l’effetto notte e lì abbiamo capito cos’è la “movida”. La folla arrivava incessantemente da ogni direzione riversandosi attorno alla bella fontana e al monumento presenti al centro della piazza. Occorre tener presente che da qui si dipartono la via di Alcalà, sede di uffici e banche e la via dell’Accademia delle Belle Arti.

Solo quando abbiamo volto lo sguardo verso queste due strade, ci siamo resi conto della fiumana di gente che presto si sarebbe aggiunta a quella già presente.

Pietra del km 0

La calca del momento non ci ha impedito, tuttavia, di leggere e fotografare quanto era scritto sul marciapiede – km 0 – che sta ad indicare il punto da cui vengono misurate le distanze da altre città.

È bene comunque sapere che la “movida” non è solo questo. Alla fine degli anni settanta la riacquistata libertà diede grande impulso ad un’importante corrente creativa che si sviluppò attraverso la musica, il cinema, la pittura, la fotografia, la letteratura, la moda e la notte…Madrid fu protagonista di questa inquietudine sociale esportando nel mondo la Movida, un movimento culturale senza pregiudizi che venne vissuto nei locali pubblici, in case particolari e sui palcoscenici ma soprattutto nelle strade.

Tocca sempre ricordare in questi casi, parlando di questa città, la famosa frase di Hemingway, “Qui a Madrid nessuno va a letto prima di avere ucciso la notte.” Siete avvisati.

Marina Borge