Ricordando Silvio Amateis
Se dopo quasi cinquanta anni mi sono “riconciliata” con il disegno lo devo unicamente a Silvio Amateis, maestro ed amico.
In terza media mi avevano rimandata in matematica e disegno. A distanza di tempo ricordo ancora il commento dell’insegnante quando vide l’ennesimo vaso sproporzionato. Avevo già capito dal suo sguardo cosa stava pensando in quel momento: ero irrecuperabile.
Quando raggiunsi il traguardo della pensione, con un gesto inconsulto dettato da un moto di incoscienza, mi iscrissi all’Hobby Art. Alla prima lezione Silvio mi disse di disegnare una casetta e due nuvolette. Terminato il mio primo “capolavoro” si avvicinò, prese la gomma e cancellò le nuvole; aveva ragione perchè erano piatte e identiche a quelle che disegnano i bambini all’asilo. In realtà mi insegnò il primo trucco della mia nuova “carriera” di futura pittrice. Per gonfiarle non si deve usare la matita, bensì la gomma, sfumandole.
Fu così che, lezione dopo lezione cercando ogni volta di dare un po’ di “gheddu” a quello che stavo facendo: imparai finalmente a disegnare! Grazie Silvio.
Marina Borge
30 Novembre 2010 alle 23:37
Anch’io devo ringraziare Silvio, perchè era mio vicino di casa quando ero piccolina, e andavo da Lui a vedere le prime trasmissioni televisive del sabato sera , scavalcando il muretto di cinta che divideva la sua casa dalla mia.
Avendo Lui un figlio maschio sono sempre stata coccolata e la nostra amicizia è durata nel tempo fino a quando, … ..poche settimane fa ci ha lasciato. Avrò comunque sempre per Lui un ricordo caro e speciale e guarderò i Suoi quadri con infinito rimpianto.