SCOPRIAMO I POETI VOLPIANESI…..
Mi è stata recapitata questa poesia  scritta da una volpianese  che volentieri  trascrivo per tutti Voi.
PÂ AÂ CÂ E
Si predica e si canta pace  Â
da torri e bastioni agguerriti,
si tendono mani di pace
su mine e su fili spinati,
si indicano marce di pace
per vie dissestate dall’odio,
si firmano trattati di pace
appena di un giorno e una notte,
si scambia  l’abbraccio di pace
con labbra odoranti di sospetto,
di Giuda in agguato a tradire.
Eppure la pace è speranza
ancora nel cuore dell’uomo,
non segno che sfuma e dilegua
ai primi chiarori dell’alba,
da quando, appeso alla croce,
il vero fautore di pace ha gridato
“Padre, perdona a questi fratelli tuoi figli
che ancora non sanno”
(Domenica Bottino)
Se venite a conoscenza dei volpianesi che scrivono poesie , invitateli a trascriverle sul blog  o provvedete Voi blogger.
27 Aprile 2012 alle 11:40
Bravissima Domenica: la poesia è molto profonda e ben scritta. poichè Domenica è anche una mia vicina di casa provvederò personalmente a farle i complimenti
che intanto le estendo attraverso il blog.
29 Aprile 2012 alle 09:15
è vero, di pace si parla tanto ma spesso pensando a guerra
29 Aprile 2012 alle 16:18
Davvero complimenti, sono riflessioni che ognuno di noi ha dentro ed interrogativi che ognuno di noi si pone. Purtroppo però già i nostri antenati Latini, un paio di millenni fa, ragionavano con “Si vis pacem, para bellum” (se vuoi pace, prepara la guerra); oppure anche “Paritur pax bello” (la pace si ottiene con la guerra, Cornelio Nepote); e ancora “Si pace frui volumus, bellum gerendum est” (Se vogliamo vivere nella pace, dobbiamo portare guerra, Cicerone)”. Cosa è cambiato dopo venti secoli? Solo le armi: sono diventate più sofisticate, in grado di uccidere una parte di umanità sempre maggiore. La guerra è sempre un delitto.