Sboccia l’idillio con Caterina

Alla fine di questo racconto sarà chiaro perché d’ora in poi mi permetterò di chiamarla solo Caterina.

Bene: l’anno scolastico era iniziato, gli insegnanti erano stati assegnati e gli orari delle lezioni pure. Si poteva, anzi si doveva cominciare.

In uno di questi primi giorni di ottobre, se ne arriva bella bella Caterina ed esce con: “Domani compito in classe di italiano”. Se prima la temperatura ambientale di noi studenti era un po’ sotto la media stagionale (quando Caterina entrava i classe non volava più la classica mosca), dopo la sua uscita precipitò a meno 273 Celsius. Anche le mosche non sbattevano più le ali per non fare rumore.

Ed arrivò l’indomani. Caterina dettò il titolo del tema.

Una trentina di teste si chinarono sui fogli protocollo e cominciarono … chi a scrivere, chi a pensare. Comunque alla fine delle due ore tutti, in fila indiana, consegnammo sulla cattedra i nostri temi. Sapevamo già in anticipo quello che ci aspettava: la fama di Caterina sullo scritto la precedeva da sempre.

Passò più di una settimana, e quella mattina, era un martedì, Caterina ci mise al corrente che l’indomani ci avrebbe consegnato i temi.

–          Il voto rispecchia prima di tutto il contenuto, ci spiegò, poi considero la grammatica e tolgo un punto dal voto per ogni errore. Troverete comunque il mio commento sul vostro tema, proprio al termine del vostro lavoro.

Ci disse anche che i voti erano un disastro, una sola sufficienza, pochi cinque, molti quattro e qualche tre.

All’Avogadro il voto massimo era l’otto. Non credo ci sia stato un solo insegnante che abbia assegnato nel corso della vita dell’Istituto un voto superiore.

L’indomani mattina arrivai a scuola alle otto e dieci, si entrava alle otto e venti per essere presenti in classe alle otto e trenta. La “cartolina” non si timbrava, ma dopo cinque minuti di ritardo era richiesta la giustificazione scritta e firmata da uno dei genitori.

Ci provai ad entrare a scuola, quella mattina. No, non ci riuscivo proprio.

Caterina, infatti, era alla prima ora con i suoi temi, ci avrebbe chiamato ad uno ad uno, ci avrebbe consegnato i temi, commentandone il voto. No, preferivo sapere il mio voto dagli altri allievi. Così decisi di “tagliarla” quella prima ora ed entrai alle nove e trenta. Era preferibile affrontare la severità di mia madre piuttosto di quella di Caterina!

Caterina “rubava” sempre cinque/dieci minuti all’insegnante dell’ora successiva e quando uscì dall’aula, mi vide e mi apostrofò con un “Sei arrivato in ritardo?”

–          No, le risposi, alle otto e dieci ero già al bar, ma ho preferito entrare un’ora dopo: sapere il tuo voto dalla classe è cosa diversa che conoscerlo dall’insegnate: tra noi possiamo condividere (era sottintesa l’afflizione), mentre quando lo vieni a conoscere dall’insegnante sei lì e solo (ed era sottinteso quasi come in un tribunale dell’Inquisizione).

 Aveva i temi, i fogli protocollo erano ripiegati sulla loro metà più lunga, sul braccio sinistro. Li teneva tra il braccio flesso e il seno, quasi come se fosse una mamma che tiene in braccio il proprio bambino.

Col l’indice e il medio della mano destra si mise a sfogliare i temi cercando il mio.

–          Eccolo qui, Garombo, il tuo.

Alzò gli occhi mentre estraeva dagli altri il mio, mi guardò e mi sorrise: “sei al sette!”

La fissai negli occhi, ricambiando lo sguardo. Credo abbia letto la meraviglia, lo stupore, l’incredulità e poi la felicità.

Mormorai, o forse farfugliai, un “Grazie”.

Mi sorrise e mi disse qualcosa che non riuscii più a capire, che non ricordo più.

Le sorrisi. I nostri occhi si fissarono nuovamente, gli uni negli altri: durò forse pochi attimi. Non c’è dubbio che da quelle parti, e in quel momento, stesse passando Apollo che scoccò uno dei suoi dardi. Fu una scintilla, quel giorno credo di avere anticipato le passeggiate spaziali degli astronauti.

Ormai era il mio idolo. Ed io il suo: capirete poi perché.

Luciano G.

4 Commenti a “Sboccia l’idillio con Caterina”

  1. Franca scrive:

    Aspettiamo la prossima puntata con ansia…..
    Bravo Luciano!

  2. Gaspara Paietta scrive:

    anche io aspetto!

  3. liviaoddone scrive:

    Questo dimostra che non bisogna mai sottovalutarsi troppo, scrivi presto il seguito, la situazione diventa intrigante, sei proprio bravo!

  4. gaspara scrive:

    Luciano e allora?

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