Il museo dell’empatia
A Londra di recente é stata inaugurato un museo sull’empatia, da un’idea di un eminente filosofo Roman Krzanaric. Che cos’é l’empatia? E’ la capacità di mettersi in contatto, di ascoltare altre persone, di prestare attenzione alle loro storie, di mettersi nei loro panni, di condividere le loro esperienze. La mostra si intitola letteralmente ” A mile in my shoes” – “un miglio nelle mie scarpe”, realizzata coinvolgendo gli abitanti di un quartiere di Londra Wandsworth, raccogliendo e registrando le loro storie. I visitatori possono scegliere tra le scarpe esposte: eleganti décolletè con tacchi a spillo, comode calzature da passeggio, sneakers colorate, scarpe da ginnastica variopinte, accattivanti stivaletti, scarpe da lavoro, calde pantofole. Queste calzature diventano silenziose testimoni delle vite dei loro proprietari, del loro coraggio, delle loro speranze, delle loro paure. Potremo imbatterci in storie di studenti, professionisti, uomini di successo, barboni, eleganti signore, ragazzi in crescita, militari, casalinghe, giovani, anziani…. Il concetto é semplice é un invito a mettersi nei panni degli altri, camminare con le loro scarpe, conoscere le loro storie, prima di giudicare, di prendere posizioni, di mettere al bando. Così concentrati su noi stessi come viviamo oggi, dove sono importanti solo le nostre idee e il nostro modo di pensare, c’é veramente poco spazio per l’ascolto dell’altro e per il dialogo, quando qualcuno la pensa in modo diverso da noi, lo escludiamo dalle nostre vite. Il messaggio che si vuole lanciare é: ” Ascolta attraverso le cuffie la mia storia, potrai conoscere le mie esperienze, i miei trascorsi, i miei sentimenti, che stanno alla base dei miei comportamenti e del mio modo di essere. Potrai così comprendere il mio punto di vista, le mie idee, i miei progetti, che possono essere diversi dai tuoi, ma non per questo tali diversità devono generare ostilità e diffidenza: sentimenti che possono portare solo a odio e pregiudizi. L’empatia ci fa vedere il mondo con gli occhi di un’altra persona. Speriamo che si riesca a realizzare anche qui in Italia…..
Franca